FABIO BERNARDINI
Cronaca

Daniele Verde "Orgoglioso delle 100 presenze"

Il traguardo in maglia bianca risveglia tanti ricordi tra cui quello indimenticabile del gol in rovesciata all’Olimpico contro la Lazio

Daniele Verde "Orgoglioso delle 100 presenze"

Daniele Verde "Orgoglioso delle 100 presenze"

Il fascino speciale del ‘Picco’ by night, con migliaia di appassionati dei colori bianchi a prendersi la scena del tifo e della passione, si arricchirà venerdì sera, nel match tra lo Spezia e il Bari, di un ulteriore e affascinante contenuto. Se, com’è prevedibile, Daniele Verde sarà nella lista dei titolari, prima della gara riceverà dal presidente Philip Platek un premio per le sue cento presenze in maglia bianca. Un ambìto traguardo per il quale il ragazzo nato e cresciuto nel Rione Traiano di Napoli, si era così espresso a La Nazione, lo scorso 21 ottobre: "Sarà una grande emozione visto il legame con la società e la città. Le cento presenze con la maglia bianca saranno un motivo di grandissimo orgoglio perché non è da tutti militare per così tanto tempo in un sodalizio così prestigioso, che può vantare uno scudetto storico e una tifoseria eccezionale. Potrò dire di aver condiviso questo splendido riconoscimento con illustri ex giocatori come il ct della Nazionale Luciano Spalletti".

Fu l’ex ds aquilotto Mauro Meluso a avere la geniale intuizione di riproporre nel massimo campionato un giocatore dalle qualità indiscusse come Verde, dimenticato dai più dopo le militanze nel Valladolid e nell’Aek Atene. Una delle tante patrimonializzazioni realizzate per il club bianco dall’attuale ds del Napoli che in riva al Golfo ebbe il grande merito, purtroppo non riconosciuto a fine campionato con l’esonero incomprensibile, di portare giocatori del calibro di Provedel (venduto poi alla Lazio per soli 2,5 milioni più bonus e ora cercato dal Manchester per 34 milioni), Agudelo, Ismajli, Estevez (punto di forza del Parma), Leo Sena, Saponara.

Le cento presenze di Verde con la casacca delle Aquile riporteranno indietro nel tempo, non senza nostalgia, agli anni della Serie A, ai suoi 22 gol, la maggior parte dei quali decisivi, tutti bellissimi, alcuni indimenticabili come quello siglato contro la Lazio, in rovesciata all’Olimpico. Una rete che resterà tra le più belle dell’ultracentenaria storia aquilotta. Da cineteca anche gli altri quattro gol segnati contro la Fiorentina, il Benevento, il Crotone, la Roma che contribuirono alla prima storica salvezza delle Aquile in Serie A con mister Italiano. A memoria futura le otto reti realizzate nel campionato successivo sotto la gestione di Thiago Motta, con il quale entrò in sintonia solo strada facendo. Le perle decisive nel derby contro la Sampdoria, a Salerno e a Udine resteranno nella storia.

Nello scorso campionato tante difficoltà per problemi fisici, con solo tre reti all’attivo; nell’attuale torneo un inizio complicato, dopo un’estate da dentro o fuori in attesa di una chiamata dalla Serie A non arrivata, con poco spazio nella gestione Alvini e nuova linfa vitale con D’Angelo, che lo ha sempre inserito nella formazione titolare. La chiusura del cerchio il gol pesantissimo, su rigore, ad Ascoli, una responsabilità assunta con coraggio: una palla che scottava, il sinistro vellutato e deciso a spiazzare Viviano con la dedica sotto la curva assiepata dai tifosi spezzini.