CRISTINA GUALA
Cronaca

Un grande boato, crolla il muro della ferrovia

I blocchi di cemento sarebbero dovuti servire per collocare le barriere fonoassorbenti. La paura delle persone che hanno sentito il botto

La parte crollata

Vezzano Ligure (La Spezia), 30 ottobre 2021 - È crollata nella notte fra giovedì e venerdì, intorno alle 23,30, una lunga porzione del muro di contenimento costruito per posizionare le barriere antirumore lungo la ferrovia in via Don Minzoni ai Prati. Un boato, il secondo in un anno, dopo il crollo ad aprile scorso della palazzina in via Verdi, che avviene sul territorio di Vezzano. I grandi blocchi di cemento posizionati per creare il muro di supporto su cui poi elevare le barriere fonoassorbenti, secondo il progetto delle Ferrovie dello Stato, sono crollati, rovesciandosi sulla strada. La gente lo racconta come un grande boato, lì non ci sono molte abitazioni ma per Sara della Santina che abita a pochi metri è stato incredibile: "Ho pensato allo schianto di un’auto contro il muro. Abbiamo temuto il peggio, la strada è molto trafficata. Mi è scattato l’allarme, i cani erano come impazziti, si è scatenato l’inferno. Il muro non ci è mai piaciuto dal momento in cui l’hanno costruito, non abbiamo mai visto una betoniera, non si vede un filo di cemento, e poi non è neanche piovuto, come mai è crollato? Sicuramente il passaggio di un treno che a quell’ora transitano numerosi ha dato il ‘colpo’ di grazia". Per fortuna non c’è stato nessun ferito ma la rabbia della gente si fa sentire: tutta la notte ci sono stati i tecnici delle ferrovie e del Comune. Critico il sindaco Bertoni –i: "Di certo è la prova che non sono stati fatti con i dovuti crismi. La pericolosità è evidente, se fosse passato qualcuno ci rimaneva secco. Adesso stanno rimuovendo i detriti, a causa del cedimento è ostruita anche la canala di scolo e anche quella va liberata. A mio parere è stato un lavoro svolto con troppa fretta, ci auguriamo per tutti che prosegua in sicurezza, i nostri agenti della polizia municipale sono sul luogo da ore e non è giusto doverli impegnare in questo".

Anche l’ex consigliera Cinzia Calanchi che abita a pochi metri dal luogo dove è avvenuto il crollo punta il dito: "Le scuse delle ferrovie non le voglio, voglio vedere i documenti, tutti dobbiamo pretenderli oggi potevamo piangere qualcuno del mio quartiere , di casa mia , di un mio vicino, di un passante". Il consiglio di quartiere dei Prati chiede delucidazioni su quel crollo rivolgendosi direttamente alle Ferrovie: "Vogliamo conoscere i motivi che hanno provocato il cedimento". Passa sempre di lì Simona Zanetti, per fortuna non quando è avvenuto il crollo: "E’ la strada dove molti passano per andare a correre o camminare come faccio io, vi transita anche il pulmino". Pochi metri dopo il luogo del cedimento c’è l’abitazione di Mario Bonelli che da venti anni anni ha condotto la battaglia per la posa delle barriere fonoassorbenti, il binario è a meno di venti metri da casa sua e la situazione era diventata insopportabile. Un pugno di ferro con le Ferrovie dello stato che dalla diplomazia è passato alle vie giudiziarie, e che si è risolto con l’intimazione alle Ferrovie di installare le barriere. E l’opera tanto sospirata era iniziata un mese fa ma, quanto è successo , e di cui si stanno valutando le cause, costituisce un intoppo in più ad un iter che era pesato già decenni.