MASSIMO MERLUZZI
Cronaca

Una casa in ostaggio dei cinghiali. Il branco alloggia in giardino, l’appello di una famiglia

Ogni giorno con una ventina di ungulati affollano i dintorni della casa. Preoccupazione anche in altre zone della Val di Magra e addirittura anche nelle località di mare

Un esemplare di cinghiale

Un esemplare di cinghiale

Val di Magra, 10 agosto 2024 – Sono ormai diventati ornamenti da giardino. Ma restano pur sempre cinghiali, quindi animali selvatici e non certamente esemplari da compagnia e soprattutto da tranquilla convivenza con l’uomo e con altre specie animali. Si stanno sempre più avvicinando alle abitazioni, perfino alle spiagge e scogliere, alla ricerca di cibo sempre più scarso nel loro habitat naturale nei boschi. Il numero di ungulati in Liguria è di oltre 30 mila capi. Da inizio dell’anno ne sono stati abbattuti circa mille secondo i numeri ufficiali forniti dalla Regione Liguria nell’ambito dell’azione di depopolamento degli ungulati legata all’emergenza della peste suina (Psa).

A monitorare il territorio sono impiegate la vigilanza venatoria e le squadre di cacciatori. Ma il problema resta e le presenze ormai a un passo dal salotto sono la quotidianità. Oltre alle zone storicamente popolate da cinghiali in Val di Magra, ovvero quelle immediatamente collegate con il Parco di Montemarcello Magra Vara, il disagio e in alcuni casi anche la paura si è estesa anche in fasce urbane un tempo neppure sfiorate dal disagio. E’ il caso di una famiglia residente al Termo che da tempo è "ostaggio" di una famiglia sempre più allargata di cinghiali.

Tre esemplari adulti e una ventina di cuccioli quotidianamente si presentano nel giardino dell’abitazione proprio sul confine tra ben tre Comuni: Spezia, Vezzano e Arcola. "Da settimane – spiega Francesca Sciaccaluga – siamo ostaggi dei cinghiali che ormai hanno scelto il nostro terreno per le loro scorribande. Prima si presentavano soltanto la notte adesso hanno capito che non corrono pericolo e li vediamo spuntare a tutte le ore. C’è il vigneto dal quale possono mangiare l’uva e pure le piante delle pere quindi il cibo non manca di certo. Il problema però è che ce li troviamo davanti al portone e per questo non posso fare uscire di casa il cane se non accompagnato". Ovviamente oltre all’insolita convivenza con gli animali selvatici il problema è legato al potenziale pericolo idrogeologico che il continuo passaggio potrebbe causare. "Li vediamo continuamente scavare e creare buche – prosegue – e la nostra abitazione è proprio aldi sotto di una collina. Il timore è che possano creare anche problemi di stabilità dei poggi e quindi che alle prime infiltrazioni di acqua possano verificarsi pericoli di stabilità. E comunque non è piacevole scendere in giardino anche semplicemente per stendere i panni e trovarsi un cuccioli di cinghiale a poca distanza che gira tra i vasi".

A chi vi siete rivolti? "Praticamente a tutti. Ma la soluzione ancora non è arrivata. Abbiamo fatto presente il pericolo, si parla poi di peste suina e quindi non siamo neppure tranquilli dal punto di vista igienico sanitario. Però gli animali continuano a aumentare e presto anche i cuccioli diventeranno adulti e non è davvero una bella sensazione averli come vicini di casa. La soluzione che ci hanno prospettato è quella di sistemare delle recinzioni. A parte che sarebbe un lavoro enorme poi ci è stato anche detto che una normale barriera non è sufficiente per impedire l’accesso ma occorre una rete elettrosal data quindi un lavoro enorme che una spesa non da poco. E’ possibile che non ci sia altro modo per allontanarli dal giardino ?"