Capitale della cultura e sito Unesco. La città di Sarzana punta in alto

Funzionari a lezione per imparare a prepara re il dossier per la candidatura al ’premio’ del Ministero. Ancora più lungo il percorso per tentare di inserire il centro storico nella lista dei patrimoni dell’umanità

Una bella immagine della fortezza Firmafede (foto Pasquali)

Una bella immagine della fortezza Firmafede (foto Pasquali)

Sarzana, 25 giugno 2022 - La città di Sarzana punta in alto, a due precisi obiettivi a cui l’amministrazione lavora da anni e che richiederanno altri anni di impegno per essere raggiunti. Il primo è conquistare il titolo di Capitale italiana della cultura. Il secondo, ottenere lo status di patrimonio Unesco per il centro storico. Per entrambi gli obbiettivi, che richiederanno l’impegno non solo dell’attuale ma anche delle successive amministrazioni comunali, la giunta guidata da Cristina Ponzanelli ritiene centrale il lavoro avviato di valorizzazione del Teatro degli Impavidi e delle Fortezze oltre alla presenza di spazi per la cultura come le Fortezze e l’organizzazione stabile e continua di eventi di qualità.

Andiamo con ordine. Il primo obiettivo è stato dichiarato nel Piano 20.30 presentato il 1° aprile dello scorso anno, una sorta di schema progettuale per la ripresa doopo la pandemia. "Ripartiamo dalle nostre radici e dalle nostra identità per costruire il futuro, Sarzana ha tutto il diritto di essere ambiziosa e di proporsi nei grandi palcoscenici nazionali e internazionali – si legge a pagina 31 –. Programmiamo la candidatura per grandi obiettivi che possano promuovere la città e farle compiere un grande salto in avanti nella conoscenza diffusa, riqualifichiamo il nostro straordinario patrimonio storico e culturale". Il titolo di Capitale italiana della cultura è stato istituito nel 2014 dall’allora ministro dei beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini, a seguito della nomina di Matera a Capitale europa della cultura 2019. Il titolo di Capitale italiana della cultura nasce su quella scia e prevede l’assegnazione di un finanziamento di un milione di euro alla città vincitrice per realizzare il progetto presentato. A oggi lo hanno vinto Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena (2015), Mantova (2016), Pistoia (2017), Palermo (2018), Parma (2020 e 2021), Procida (2022), Brescia e Bergamo (2023) e Pesaro (2024). Per il 2025 sono già state presentate 16 manifestazioni di interesse da altrettante città e la vincitrice sarà proclamata entro gennaio. Tempi strettissimi, ormai. Sarzana, dunque, si prepara alla sfida per il 2026 o 2027 e a sostegno della volontà di provarci, proprio in questi giorni ha deciso dare una formazione specifica alla macchina amministrativa, facendo partecipare due dipendenti al corso webinar del 28 giugno organizzato da Promo PA. Il corso è relativo al dossier per la presentazione di candidature a Capitale italiana della cultura 2025. I due funzionari potranno così aumentare le loro competenze nell’ambito della progettazione specifica sul tema.

Per quanto riguarda l’Unesco, i tempi saranno ancora più lunghi, una decina d’anni. Serve infatti una profonda opera di recupero e valorizzazione del centro storico sarzanese per poterlo candidare all’iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale. Per essere inseriti nella Lista – queste le regole Unesco – "i siti devono essere di eccezionale valore universale e rispondere ad almeno uno dei 10 criteri previsti nelle linee guida operative". L’Unesco ha fino ad oggi riconosciuto un totale di 1154 siti (897 siti culturali, 218 naturali e 39 misti) presenti in 167 Paesi del mondo. Attualmente l’Italia detiene il maggior numero di siti – ben 58 – inclusi nella lista dei patrimoni dell’umanità.