
Il cantiere per la costruzione dell’impianto di trattamento della parte umida dei rifiuti che sarà trasformata in compost
Non cala il silenzio sul biodigestore di rifiuti in costruzione a Saliceti, nel comune di Vezzano, dopo che l’opposizione di enti locali e comitati non è riuscita, nonostante i numerosi ricorsi al Tribunale amministrativo, a far tramontare il progetto. Comitati e associazioni ambientaliste hanno infatti scritto una lettera al dipartimento ambiente della Regione, ad Arpal, alla Provincia e ai sindaci di Vezzano, Santo Stefano, Arcola e Sarzana sollecitandoli "a esercitare i controlli sulla corretta esecuzione del progetto di biodigestore approvato e verificare il rispetto delle prescrizioni per il controllo della qualità dell’aria e delle acque di falda in vista dell’entrata in funzione dell’impianto".
I comitati No biodigestore Saliceti, Sarzana, che botta!, Acqua bene comune e le associazioni Italia Nostra e Cittadinanzattiva hanno assunto questa iniziativa "alla luce delle esperienze tutt’altro che positive di altri comuni, dove sono sorti questi impianti". Secondo le associazioni spezzine, "oltre ai controlli di natura edilizia, che sono previsti in tutti i cantieri e che dovrebbero già essere messi in atto, tre sono gli interventi che vanno subito attivati".
In primo luogo "una campagna di monitoraggio ex ante, cioè prima dell’entrata in funzione del biodigestore, della qualità dell’aria, con due postazioni in grado di rilevare la presenza delle micidiali polveri sottili PM2 e di altre sostanze inquinanti. Insomma una fotografia della situazione attuale da ripetere quando l’impianto entrerà in funzione". Secondo, "la realizzazione di barriere di pozzi, a valle del biodigestore e prima della sua entrata in funzione, per intercettare eventuali inquinamenti prima che raggiungano gli impianti di Fornola che forniscono acqua potabile alla città capoluogo e agli altri comuni della Val di Magra". Infine, "essendo in gioco la sicurezza dell’ambiente e quindi della salute dei cittadini chiedono, in primo luogo ai sindaci e ai consigli comunali, di rendere pubblici gli esiti dei controlli sul procedere dei lavori e sulla qualità dell’aria".