Sarzana, via libera alla costruzione del biodigestore

L’assessore regionale Giampedrone: "La decisione conferma la correttezza del percorso autorizzativo intrapreso in materia di rifiuti"

BIodigestore

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Sarzana, 1 febbraio 2023 - Non ci sono più ostacoli sulla strada del progetto. L’impianto Biodigestore dei rifiuti di Saliceti si farà, mettendo in pratica il progetto pronto dal 2019 dopo aver superato l’iter autorizzativo della conferenza dei servizi e avvallato da Regione Liguria. Utilizzando anche l’ulteriore finanziamento di 40 milioni di euro inserito nel Pnrr ma soprattutto ottenendo il via libera del Consiglio di Stato. La sentenza arrivata ieri da Roma è stata una botta a freddo per i Comuni di Santo Stefano Magra e Vezzano Ligure oltre che per tutti i comitati che da anni si stanno battendo per impedire la realizzazione dell’impianto piano di trattamento dei rifiuti proposto dalla società Re.Cos partecipata Iren nell’area di Saliceti. Una battaglia politica affrontata nelle sedi dei consigli comunali, soprattutto di Vezzano Ligure e Santo Stefano Magra, e regionale ma arrivata anche alle manifestazioni di protesta fino alla speranza alimentata dal Tar della Liguria.

A marzo infatti il tribunale amministrativo regionale aveva accolto le ragioni presentate dai legali Piera Sommovigo e Alberto Antognetti sostenuti dal giurista ambientale Marco Grondacci e dai comitati bloccando così l’iter autorizzativo già firmato dal presidente di Regione Liguria. Ma sia la Regione che la Provincia della Spezia e Re.Cos hanno fatto quadrato rivolgendosi al Consiglio di Stato e ottenendo, ora, il ribaltamento della scena. Intatti sono stati respinti i motivi presentati dai Comuni di Vezzano Ligure e Santo Stefano Magra collegati alla violazione edilizia e mancanza di titoli abilitativi, dell’inserimento del sito di Saliceti nella Rete Natura 2000 e sui vizi istruttori evidenziati. Infondate anche le presunte violazioni in materia di calcolo del rischio di incendi all’interno della struttura e anche del pericolo per la falda acquifera che scorre a poca distanza. "La sentenza del Consiglio di Stato - commentano l’assessore alle infrastrutture della giunta regionale Giacomo Raul Giampedrone - è un risultato che conferma la correttezza del percorso autorizzativo intrapreso dalla Regione e la validità delle scelte fatte in materia di rifiuto. Alla luce di questa decisione si potrà realizzare una delle principali infrastrutture previste dalla pianificazione regionale per la gestione della frazione organica evitando costi e impatti ambientali conseguenti all’invio ad impianti extra regionali del rifiuto. Progetto che a livello nazionale ha ricevuto un oggettivo riconoscimento, con il contributo concesso dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Ora ci aspettiamo che tutti i soggetti chiamati ad aprire i lavori lo facciano nel minor tempo possibile per dare finalmente risposte concrete alla chiusura del ciclo dei rifiuti per la frazione organica". Sintetica la dichiarazione del gruppo Re.Cos Iren che ha soltanto espresso "soddisfazione per il pronunciamento, la sentenza da un lato conferma la validità e la correttezza dell’iter autorizzativo dall’altro permette di portare avanti la realizzazione di un impianto per c ui è previsto un finanziamento di 40 milioni di euro nell’ambito dei fondi del Pnrr". Il presidente della Provincia Peracchini ha ribadito che "grazie a questo risultato si chiude il ciclo dei rifiuti. Non sarà realizzata una discarica nel nostro territorio e pagheremo meno spese in bolletta. In Democrazia ognuno fa le proprie scelte, anche attraverso il ricorso alla giustizia. In questo caso lo hanno fatto con il rischio di inquinare di più e di gravare sulle tasche di tutti gli utenti . Noi abbiamo seguito una strada diversa ed oggi questa sentenza ha stabilito che era quella giusta".