
Una scelta giusta nel merito anche se utilizzando un metodo poco traspartente. Il Partito comunista italiano plaude la decisione del consiglio comunale di Santo Stefano Magra di proseguire il percorso di trasformazione di una parte dell’edificio Civoli che ospita la scuola dell’infanzia per rispondere alla necessità di accogliere i migranti. Una scelta che ha sollevato il malumore di una parte politica e di un gruppo di cittadini che avrebbero preferito un’altra sede. L’azione dell’amministrazione ha trovato sostengo del Pci, partito non rappresentato in consiglio comunale ma attivo nel territorio con sede provinciale proprio a Santo Stefano Magra. Pierpaolo Venturini, segretario provinciale, e Enrico Pieraccini, della sezione di Santo Stefano, hanno auspicato che la struttura un tempo gestita alla suore di Maria Ausiliatrice possa diventare un punto d’incontro multietnico secondo valori da sempre patrimonio della popolazione santostefanese. Non risparmiando però critiche politiche: "Occorre evidenziare il basso livello politico della minoranza di destra che ha osteggiato la delibera con cui la giunta e la sindaca intendono dare ospitalità ad alcune donne e ai loro bambini utilizzando ambienti non più abitati da tempo. Pur condividendo pienamente i contenuti e la decisione del Comune riteniamo che una gestione più trasparente della vicenda e una migliore comunicazione sarebbero state doverose nel rispetto di tutti i cittadini che devono essere posti al centro della cosa pubblica senza atteggiamenti autoreferenziali". La struttura resterà attiva come scuola dell’infanzia. I bambini e il personale occuperano uno spazio separato da quello un tempo riservato agli alloggi delle suore e nelle prossime settimane dedicato all’accoglienza di una decina di donne e bambini, quelli in età scolare frequenteranno gli asili o le scuole primarie.
m.m.