Battaglia anti droga nelle scuole. Arriva l’ok del Consiglio comunale. Stop invece ai ’test’ per i politici

Approvata a metà la mozione presentata a Luni da Paolo Andreani. "Indebolito un messaggio importante"

Una campagna di sensibilizzazione contro l’uso delle sostanze stupefacenti nelle scuole secondarie ma anche... in consiglio comunale. A proporre il test antidroga ai componenti della giunta e dell’assise comunale è stato Paolo Andreani, componente dell’opposizione di Luni. Nella sua mozione ha chiesto a giunta e sindaco di impegnarsi nella realizzazione di una campagna contro l’uso degli stupefacenti, coinvolgendo le scuole del territorio ma anche di sottoporre su base volontaria ai test anti droga i rappresentanti politici del Comune di Luni. Almeno una volta all’anno con la prova del capello o similari. Il consiglio ha però approvato solo la mozione in merito alla realizzazione nelle scuole secondarie di una campagna contro l’utilizzo di stupefacenti e del loro pericolo per la salute. Andreani ha motivato la richiesta di allargare i controlli anche ai consiglieri prendendo spunto dalle parole di Papa Francesco quando, a proposito del ruolo dei politici, ha ricordato la necessità di possedere "una profonda coscienza del suo ruolo e di essere credibili e coerenti". Il consigliere ha voluto quindi sostenere la pretesa legittima dei cittadini di essere governati da persone nel pieno controllo delle proprie capacità intellettuali, etiche e morali.

Approvato solo l’avvio di una campagna di sensibilizzazione contro l’uso di stupefacenti con attività rivolte agli studenti delle scuole secondarie, in collaborazione con associazioni impegnate nel contrasto a uso e spaccio di droga. "La maggioranza - spiega Paolo Andreani - mi ha costretto a ritirare tale richiesta che, con disappunto, ho dovuto accettare per non far cadere nel nulla un’importante iniziativa sociale in favore dei giovani. Prima si nega lo streaming e ora la possibilità di trasmettere ai ragazzi, un forte esempio contro l’uso degli stupefacenti".

m.m.