Antenne sì ma con cautela. "Va garantito il servizio tutelando la salute di tutti"

Passo avanti verso la stesura del piano degli impianti di telecomunicazione. Il Comune di Sarzana approva il documento dell’Università di Firenze

Passo avanti verso la stesura del piano degli impianti di telecomunicazione

Passo avanti verso la stesura del piano degli impianti di telecomunicazione

Sarzana, 27 maggio 2023 – Gli impianti di telefonia mobile e le antenne hanno un impatto sulla salute oltre che sul paesaggio ma, al tempo stesso, rappresentano un prezioso aiuto alla cittadinanza equiparandole alle opere di urbanizzazione.

Un principio che ormai è ben noto a tutte le amministrazioni comunali, anche a quelle che in assenza di un piano specifico che disciplini, indichi e vieti zone di installazione si sono trovate a dover contrastare gli accordi assunti tra compagnie telefoniche e i privati cittadini. Un tema che il Comune di Sarzana ha imparato a conoscere da quando le mobilitazioni popolari, a San Lazzaro prima e alla Fortezza successivamente oltre a quella dei Grisei alcuni anni fa, hanno modificato oppure trasferito progetti già pronti a partire.

L’amministrazione cittadina adesso ha approvato la presa d’atto di "Valutazione del piano di organizzazione degli impianti di telecomunicazione", presentato dal dipartimento di architettura dell’Università di Firenze al quale si era rivolta a ottobre del 2021 per colmare l’assenza del piano antenne. Un percorso che la guinta guidata da Alessio Cavarra aveva predisposto nel 2017 ma che non è poi stato proseguito. Nelle indicazioni dell’Università si ribadisce come le antenne e gli apparati di trasmissione abbiano un notevole impatto sull’ambiente circostante e sul paesaggio e possano creare vincoli alla nuova edificazione. Per questo è necessario tutelare la salute pubblica, la compatibilità ambientale e le esigenze di rispetto dell’ambiente e del paesaggio.

Principio sacrosanto che però deve anche tener conto della normativa vigente che ha classificato la rete di telefonia mobile come un servizio ai cittadini facendola rientrare tra le opere di urbanizzazione primaria assimilandola alle opere di pubblica utilità come la rete elettrica, idrica e fognaria. In fondo il telefonino lo usano ormai tutti, con la stessa esigenza di non avere zone buie e prime di segnale. Spetta dunque al Comune iniziare a mettere paletti che tutelino il paesaggio, i centri abitati e i luoghi sensibili. E soprattutto trattando direttamente con le compagnie al fine di incrementare gli introiti comunali con i contratti di affitto per poi destinarli a opere di urbanizzazione. Altro aspetto da tenere a mente è la condivisione con il territorio quindi la massima partecipazione alle decisioni. Aspetto, quest’ultimo, non propriamente adottato in passato come dimostrano le "sorprese" che i residenti di viale XXI Luglio e Sarzanello si sono trovati dopo il "no" al posizionamento dell’antenna sulla collina della Fortezza.

Massimo Merluzzi