Festival di Prato, Matteo Cichero: "Il cinema è un mondo, non è mai l'opera di uno solo"

Il pluripremiato regista fiorentino riceve un altro riconoscimento

Matteo Cichero

Matteo Cichero

Prato, 1 luglio 2022 - Creatività e visione. E' il mantra del giovane produttore fiorentino Matteo Cichero, che dal 2017 dirige con il regista Fabrizio Guarducci la casa di produzione cinematografica Fair Play e recentemente è stato nominato Art Director della TD - Tofani Dreams, azienda leader nel settore del visual marketing. Protagonista a Cannes, dove negli ultimi due anni ha coprodotto il film di Haider Rashid "Europa", premiato alla Quinzaine des Réalisateurs, e "Dodo" del greco Panos H. Koutras, Cichero ha ricevuto il prestigioso "Terre di Siena" come miglior produttore, ed oggi si appresta a ritirare un altro riconoscimento al festival di Prato.

Qual è il suo rapporto con i premi?

"Il cinema è un mondo, non è mai l'opera di uno solo. Dietro c'è un team di decine di persone, è sempre un lavoro di squadra, quindi mi sento di condividere i premi con tutte le figure del cinema che collaborano con me". 

Come interpreta il ruolo di produttore?

"Tanti pensano sia solo la persona che mette i soldi, in realtà è a tutti gli effetti un creative producer: sceglie quale film produrre, con quali asset, il tipo di distribuzione, il regista e gli attori". 

Il cinema italiano è in crisi: come rilanciare la visione in sala?

"Dobbiamo risensibilizzare il pubblico. Con la concorrenza delle Major e delle piattaforme, è necessario restituire al nostro cinema un respiro più internazionale e investire seriamente nell'ambito della promozione e della riqualificazione delle strutture: oggi le nostre sale sono vecchie, i prezzi alti, gli schermi tutti a 2K, in Toscana c'è soltanto un cinema IMAX... C'è molto da fare, insomma".