Cosimo I, la Toscana e i rapporti con Prato. Presentato il libro del governatore Giani

Una lectio magistralis su una figura che ha segnato profondamente la storia locale

Giani alla presentazione del libro con il capo di gabinetto Cristina Manetti e la direttrice dei Museo diocesani di Prato Veronica Bartoletti

Giani alla presentazione del libro con il capo di gabinetto Cristina Manetti e la direttrice dei Museo diocesani di Prato Veronica Bartoletti

Prato, 3 marzo 2024 – Si è svolta a San Domenico di Prato la presentazione del libro sul primo Granduca di Toscana scritto dal presidente Eugenio Giani, media-partner dell'evento TV Prato che trasmetterà La registrazione mercoledì 6 marzo alle 21.20.

"Sono tanti i motivi per cui merita ritornare alla figura di Cosimo, primo granduca di Toscana. La sua figura va ben oltre il fascino che la famiglia dei Medici continua a esercitare e dall’immaginario che non smette di alimentare. Cosimo è il personaggio di casa Medici cui più si deve l’identità della Toscana. E di uno Stato, la Toscana, di cui fu lui il principale. Dall’antica Repubblica fiorentina al Ducato e poi al Granducato di Toscana: è questo il passaggio che matura davvero solo al suo tempo e sotto il suo governo. Cosimo sta alla Toscana, così come Cavour sta al Regno di Italia".

Così il presidente della Regione Eugenio Giani sintetizza l'importanza di ricordare e celebrare, a 450 anni dalla morte, il primo artefice della Toscana e della sua identità.

Un omaggio doveroso, che vedrà nel corso dell'anno molti momenti di studio e approfondimento, preziosi per capire, attraverso la storia, molte cose che riguardano non solo il passato ma anche il presente della Toscana e dei toscani.

Come l'incontro che si è tenuto a Prato nel complesso monumentale di San Domenico in piazza San Domenico per la presentazione del libro "Cosimo I Il Granduca di Toscana nella ricorrenza dei 450 anni dalla morte", con una lectio magistralis tenuta dal presidente Giani. Sono previsti interventi della direttrice dei Museo diocesani di Prato Veronica Bartoletti e della Capo di gabinetto della Regione Cristina Manetti.

"Cosimo - continua Giani - sa parlare ai nostri tempi e per questo non è e non può essere solo oggetto di studi storici, ma rimanda a ciò che siamo oggi, con spunti e suggestioni ancora oggi attuali: per questo può essere considerato il padre della Toscana moderna, di una civiltà e di una cultura che tutto il mondo ama e ammira".

Ma, come fa notare Cristina Manetti, non sfuggirà ai lettori che l'impronta di Cosimo nella storia non sarebbe stata tale senza le donne che gli sono state intorno. "Parliamo della madre, Maria Salviati ma anche e soprattutto della moglie, Eleonora di Toledo. Lo sposa a 17 anni con un matrimonio combinato ma che poi si rivelerà, inaspettatamente, riuscito. Perché Eleonora – basta vedere i suoi ritratti – non è la donna dell’epoca, rassegnata a vivere in ombra e a non far sentire la sua presenza. Rivendica la dignità di una donna che non accetta un ruolo da comprimaria. Un personaggio affascinante, che proprio per questo regala ulteriori motivi di fascino a Cosimo".