Zuccotto fiorentino, il più buono è a Prato Cristina, pasticcera rumena, sbaraglia tutti

Lavora per la pasticceria Nuovo bar Gori dell’imprenditrice cinese Valentina: un bell’esempio di culture che si incrociano e vincono.. Con la sua creazione si è aggiudicata il concorso patrocinato dal Comune di Firenze dedicato al dolce che risale a Caterina de’ Medici

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Cristina Nita è arrivata dalla Romania 26 anni fa, oggi è la pastry-chef della pasticceria Nuovo bar Gori di via Limberti ed ha vinto la prima edizione del concorso ‘Lo zuccotto fiorentino, tra tradizione e modernità’ patrocinato dal Comune di Firenze. Lo zuccotto, per chi non lo sapesse, è il più tradizionale dolce fiorentino, con una storia che affonda le sue radici nel Cinquecento alla corte dei Medici. Questo dolce era detto, infatti, "l’elmo di Caterina de Medici". Cristina, 51 anni, col suo zuccotto ha sbaragliato la concorrenza di 22 locali in gara, considerati tra i più rinomati di Firenze e provincia. Per lei è una doppia soddisfazione perché in questo lavoro si è fatta da sola con tanti sacrifici e la voglia di aggiornarsi continuamente.

"Quando sono arrivata in Italia – racconta Cristina – avevo un diploma nel settore chimico-elettronico conseguito in Romania. Ho dovuto ricominciare da zero aiutando nelle cucine e ho capito che la pasticceria era la mia passione. Sono entrata in questa pasticceria quando c’erano i fondatori, nel 1999 e sono rimasta sino al 2016". La pasticceria Gori è stata, infatti, fondata nel 1960, gestita per cinquant’anni da Marcella Colzi e Valdemaro Gori e nel 2018 è passata a Valentina, una giovane imprenditrice cinese che lavora a fianco delle commesse italiane dietro il banco e in caffetteria. Ed è stata proprio Valentina a richiamare Cristina come pasticcera: voleva lei in cucina. "Valentina è stata molto contenta del risultato ottenuto – prosegue Cristina – le avevo proposto la partecipazione al contest perché mi piace mettermi in gioco pur sapendo che i concorsi non rientrano nel modo di pensare degli imprenditori stranieri, ma poi l’impegno è stato apprezzato. Lavoriamo in grande sintonia. Il concorso – continua la pasticcera – dava libertà alle pasticcerie di reinterpretare il dessert come presentazione e come ingredienti, aggiungendo o modificando leggermente la ricetta per renderla al passo coi tempi. Io ho utilizzato il classico liquore di Alchermes e una ricotta per metà di pecora e per metà vaccina. La ricotta era l’ingrediente utilizzato ai tempi dei Medici in quanto non c’era la panna. Mi sono documentata come faccio sempre – spiega – perché la pasticceria è anche studio delle ricette e avrò fatto dieci zuccotti prima di arrivare a quello che volevo. In casa poi avevo anche la concorrenza...".

Il compagno di Cristina, Marco, infatti, è pasticcere da Delizia a Poggio a Caiano e anche loro hanno partecipato al concorso. La giuria era composta da Annamaria Tossani (giornalista enogastronomica), Zeffiro Ciuffoletti (professore all’Università di Firenze), Cristina Blasi (maestra di cucina e direttrice della Facoltà universitaria "Accademia di arti culinarie-Cordon Bleu"), Marco Gemelli (direttore della rivista "Il Forchettiere"), Elena Farinelli (food blogger), Massimo Cortini, maestro pasticcere, padrone di casa e organizzatore del concorso con Maurizio Melani, giornalista e docente universitario.

Il lavoro in pasticceria è impegnativo ma ricco di soddisfazioni: "Quando avevo i figli piccoli – racconta Cristina Nita – entravo a mezzanotte per uscire alle 7 la mattina e poterli seguire, di norma si entra alle 5 la mattina, non ci sono feste, domeniche e questo lavoro lo devi amare per forza. Il mio sogno sarebbe quello di aprire una pasticceria ma è difficile. Sono comunque grata per aver avuto l’occasione di poter mostrare le mie capacità".

M. Serena Quercioli