"In undici mesi abbiamo perso il 97% del fatturato, la stagione invernale è già andata in fumo e anche quella estiva sembra a forte rischio. Il settore è in ginocchio ma nonostante ciò il governo finora ci ha riconosciuto contributi a fondo perduto che non bastano nemmeno a ripagare le tasse". Anche una decina di agenzie di viaggio pratesi ha partecipato ieri mattina in piazza del Popolo a Roma alla manifestazione del settore turismo. Oltre agli agenti di viaggio sono scesi in piazza guide turistiche, tour operator e ncc: duemila persone tutti unite a chiedere certezze al governo Conte.
"Sono undici mesi che non lavoriamo – accusa Monica Cavaciocchi, dell’agenzia Girovolando Viaggi – Finora lo Stato ci ha riconosciuto un fondo perduto per il periodo febbraio-luglio 2020 pagandocelo il 31 dicembre. E gli altri mesi? Non ci spetta niente? Già non ci hanno inserito nei ristori, in più pensano di ignorarci per tutta la seconda parte del 2020 in cui non abbiamo venduto mezzo viaggio? Così non si può andare avanti".
La situazione per il settore turismo è critica. Come raccontato da chi era presente in piazza ieri mattina a Roma, "in Italia chiude un’agenzia di viaggio al giorno". A fare sentire la voce di Prato nella capitale c’erano fra le altre Girovolando Viaggi, Travel Store, Follie Viaggi, Banfield Travel, Anda e Rianda e Landini Viaggi. Agenzie che nella confusione dei codici Ateco possono restare aperte ma che si ritrovano senza clienti potenziali. "Cosa restiamo aperti a fare se non si possono vendere i viaggi? – si domanda Federica Cavaciocchi di Girovolando – All’estero è vietato spostarsi, in Italia non ci sono corridoi turistici, c’è il divieto di trasferimento da una regione all’altra. Abbiamo il nulla cosmico da vendere". Fra le richieste al governo, oltre a quella di riconoscere il fondo perduto anche per la seconda parte del 2020, ci sono la cassa integrazione per i titolari delle agenzie e gli aiuti per le partite Iva. Una prima piccola vittoria per le agenzie comunque è arrivata: il raggruppamento che si riconosce nel Maavi, il movimento autonomo delle agenzie di viaggio italiane, oggi sarà ricevuto a Roma dal ministero per i beni culturali e il turismo. "La situazione è preoccupante – aggiunge Luciana Gelli di Follie Viaggi – Matrimoni e viaggi di nozze sono completamente fermi, le settimane bianche sono state spazzate via dai vari dpcm e sulla stagione estiva ci sono grosse incognite. Dal governo non vogliamo più ipotesi ma certezze, perché abbiamo bisogno di potere programmare i prossimi mesi per tenere in vita il settore". L’altra preoccupazione per le agenzie riguarda la gestione del vaccino, che fino a questo momento ha riguardato solo i sanitari e gli ospiti delle rsa. "Si sente tanto parlare di patente di viaggio – conclude Monica Cavaciocchi –, cioè di permettere gli spostamenti solo a chi si è già vaccinato. Questo sarebbe un colpo tremendo per tutto il settore, perché la fascia che viaggia di più, cioè quella fra i 30 e i 60 anni, verrà vaccinata per ultima. Quindi significherebbe toglierci anche quei pochi potenziali clienti desiderosi di fare un viaggio appena il governo lo consentirà. Qui si sta giocando sulla pelle di migliaia di famiglie, che da un giorno all’altro si sono ritrovate senza reddito, costrette a navigare a vista".
A essere colpiti nel comparto turismo sono stati anche gli hotel e le strutture ricettive extralberghiere. Come stimato da Federalbergh,i solo a Prato città sono andati in fumo 18 milioni di euro in un anno. "Il settore ha bisogno di risposte immediate – concludono dalle agenzie di viaggio –, altrimenti si rischia una crisi incontrovertibile".
Stefano De Biase