REDAZIONE PRATO

Viabilità nel caos in via di Reggiana. Tutti fuori alle 11 e autobus colmi

Traffico in tilt nella zona del polo scolastico dove gli studenti di tutti gli istituti sono usciti alla stessa ora. Il nostro viaggio tra i ragazzi tornati tra i banchi, tra emozioni e paure. E c’è già chi pensa alla maturità.

Viabilità nel caos in via di Reggiana. Tutti fuori alle 11 e autobus colmi

Traffico in tilt, nell’aria il frastuono dei clacson, autobus stracolmi. Le scuole sono ricominciate ieri mattina (circa 30.000 alunni, divisi fra materne, elementari, medie e superiori, per i quali è suonata la prima campanella dell’anno nella provincia di Prato) e subito la città, o almeno, alcune strade di essa si sono bloccate nelle ore di entrata, ma soprattutto di uscita dei ragazzi. Una delle situazioni più complesse ha riguardato via di Reggiana, che attorno alle 11 - ossia al termine delle lezioni della stragrande maggioranza della classi degli istituti della zona (Gramsci-Keynes, Datini e Dagomari, con quest’ultimo che ha accolto alle 11.30 alcuni studenti per il turno "pomeridiano") si è letteralmente paralizzata.

Una coda lunghissima, che naturalmente ha causato – oltre che il rischio di incidenti – nervosismo fra gli automobilisti, rallentando al contempo anche i bus attesi dai giovani alle varie fermate lungo la strada. Bus che peraltro si sono riempiti in fretta, tanto che qualche studente ha corso il pericolo di non riuscire a salire vista la ressa.

Insomma, una situazione estremamente disagiante per tutti: ragazzi, famiglie e cittadini, che si sono ritrovati imbottigliati nel traffico oppure quasi schiacciati sui bus, stipati come sardine. A proposito di traffico: più sotto controllo la mattinata che si è vissuta in via Galcianese, nei pressi del Marconi, e in Piazza della Stazione, dalla quale comunque sono partiti bus – diretti in diverse zone della città e della provincia – completamente esauriti per via dell’uscita delle scuole fra le 12 e le 13. Entusiasmo, piacere nel rivedere i propri compagni di classe e ansia sono stati invece i sentimenti che hanno contraddistinto i ragazzi nel primo giorno di scuola. Per qualcuno, quello di ieri è stato anche l’ultimo primo giorno di scuola.

"Sì, per me è stato un giorno diverso da tutti gli altri ovviamente – la testimonianza di Haris Plojovic, studente frequentante l’ultimo anno al Gramsci-Keynes – Lo ammetto, c’è stata grande emozione nell’entrare a scuola, ma anche un po’ di preoccupazione, perché già i professori hanno cominciato a pronunciare la parola ‘maturità’. Spero di vivere un anno importante – sorride – e di godermelo appieno, anche se il lavoro da fare non mancherà. Servirà tanto impegno, ma al contempo intendo pure divertirmi assieme ai miei compagni. C’era tanta voglia di rivedersi con loro perché siamo sempre stati una classe unita. Affrontare insieme la quinta e l’esame sarà un piacere".

Ha appena iniziato la quarta invece Emilia Bastida. "A differenza di Haris, non ho addosso lo stress per la maturità che si avvicina, ma questo non significa che non ci sia una certa ansia per l’anno che mi aspetta – ha detto la studentessa del Gramsci-Keynes – E’ stato comunque un piacere rivedere i miei compagni. I primi giorni sono sempre quelli migliori: ci si ritrova, si parla di tante cose. Ci sarà tempo più avanti per preoccuparsi davvero per i compiti in classe e le interrogazioni".

Insomma, le vacanze estive sono terminate e la scuola è ripartita davvero: la testa dei ragazzi torna sui libri, per un anno lungo e difficile. E non solo dal punto di vista scolastico, ma per ora anche da quello della mobilità.

Francesco Bocchini