Via libera all’opera omnia di Soffici. Inizia il maxi lavoro degli esperti

Il Ministero della cultura ha deciso che sarà realizzata l’edizione nazionale di tutte le sue opere . Istituita la comissione scientifica che fisserà i criteri e seguirà il percorso. Ci vorranno dai 5 agli 8 anni.

Serviranno dai cinque agli otto anni per avere l’opera omnia di Ardengo Soffici. Il Ministero della cultura ha decretato di istituire l’edizione nazionale delle opere dell’artista di Poggio a Caiano, pittore e scrittore. L’annuncio l’ha dato Simonetta Bartolini, massima esperta dell’artista, durante la prima serata di "Poggio Talks" alle Scuderie Medicee. Bartolini, figlia di Sigfrido che fu allievo e amico di Soffici, è professoressa di letteratura italiana contemporanea all’università di studi internazionali di Roma e, insieme a Mauro Moriconi direttore del museo ‘Soffici e del ‘900 italiano’, ha parlato di Soffici catturando l’attenzione di un pubblico molto eterogeneo.

Perché un tempo così lungo per avere l’edizione nazionale delle opere di Soffici? Le "edizioni nazionali" hanno un iter complesso e assicurano la pubblicazione dell’opera omnia di un autore in edizioni fondate sulla ricognizione e trascrizione critica di tutti i manoscritti. Esse propongono tutti i testi, editi e inediti, di un autore chiarendone, attraverso ogni possibile documentazione, storia e formazione. Alle "edizioni nazionali", cui il Ministero offre riconoscimento e supporto, è preposta, con decreto del Ministro della cultura, sentita la Consulta dei comitati nazionali e delle edizioni nazionali, una Commissione scientifica composta da studiosi di specifica competenza che ne segue lo sviluppo sia sotto il profilo scientifico che sotto quello operativo. La Commissione fissa i criteri dell’edizione, individua i collaboratori per la preparazione dei volumi, dà il nulla osta per l’invio dei volumi alla stampa, riferisce al Ministro sui lavori con relazioni annuali.

La commissione scientifica preposta all’edizione nazionale delle opere di Soffici è composta dalla stessa Bartolini, da Alessandro Campi (professore di scienza politica all’università di Perugia), Gloria Manghetti (direttore del Gabinetto Vieusseux e presidente della fondazione "Primo Conti" di Fiesole), Giuseppe Luigi Parlato (già professore di storia contemporanea alla libera università San Pio V di Roma e presidente della fondazione "Ugo Spirito e Renzo De Felice"), Mario Richter (già docente di letteratura francese all’università di Padova), Vincenzo Trione (preside della facoltà di arti, turismo e mercati della libera università di lingue e comunicazione IULM di Milano e presidente della fondazione "Scuola dei beni e delle attività culturali"). La notizia è stata accolta da un lungo applauso e dalla soddisfazione degli amministratori comunali presenti in sala.

M. Serena Quercioli