LEONARDO MONTALENI
Cronaca

Via Firenze in cerca di una nuova identità "Noi nella terra di mezzo ormai dimenticata"

Stretti fra lo stadio e gli ex magazzini generali, ormai due cattedrali nel deserto, i residenti hanno appena dato vita a un nuovo comitato "Vogliamo rappresentare la voce delle oltre 400 famiglie che abitano in questa zona". Dove l’incuria oggi spunta un po’ da tutti gli angoli

di Leonardo Montaleni

PRATO

Da una parte lo stadio Lungobisenzio. Dall’altra gli ex magazzini generali. In mezzo tante case, tante famiglie e pochissimi esercizi commerciali, quasi dimenticati fra due cattedrali nel deserto che sono abbandonate da anni e non fanno che acuire i problemi e il degrado già esistente in questo tratto di via Firenze. Non a caso in questa zona della città, stretta fra il fiume Bisenzio e la ferrovia, è da poco nato il Comitato Cittadini del Lungo Bisenzio di Prato, che conta già più di 120 adesioni raccolte in pochi giorni e vuole essere un contenitore di proposte da sottoporre all’amministrazione comunale e alle altre istituzioni per cercare di risolvere alcune delle principali problematiche della zona.

"Da parte nostra non c’è l’intenzione di cercare colpe o colpevoli o di polemizzare con il Comune. Siamo una associazione assolutamente apolitica", spiega il presidente Carlo Ceragioli, eletto nel consiglio direttivo assieme al vicepresidente Raffaella Cavalieri, al segretario Antonio Maria Carrozza, al tesoriere Letizia Lenzi e ai consiglieri Fabrizio Nistri, Fabrizio Abate, Marcella e Cristina Banci Buonamici e Serghiey Gentile. "Al contrario, anzi, vorremmo diventare un soggetto credibile, che rappresenti la voce delle oltre 400 famiglie che risiedono in questa zona e che aiuti le istituzioni, con proposte e idee, a trovare delle soluzioni per rilanciare questo tratto di via Firenze un po’ dimenticato". In effetti, passeggiando tra le vie di quello che un tempo era considerato un quartiere di una certa appetibilità, a due passi dal centro storico e da viale della Repubblica, si nota una certa incuria. Marciapiedi che cadono a pezzi, o che sono troppo stretti per consentire il passaggio, per esempio, di una sedia a rotelle o di una carrozzina per neonati; macchine che sfrecciano a velocità elevata, mettendo a rischio l’incolumità di chi attraversa la strada; segnaletica scarsa o inadeguata; poche corse del trasporto pubblico; nemmeno l’ombra di uno spazio giochi nei giardini. Anche i negozi hanno da tempo, salvo rare eccezioni, lasciato il posto a fondi sfitti e inutilizzati. E appena cala il sole la situazione, se possibile, peggiora vista la scarsa illuminazione. Via Firenze diventa terreno fertile per prostitute, spacciatori e tossicodipendenti in cerca di sostanze o di un possibile riparo in cui consumare la propria dose al riparo da occhi indiscreti. La stazione centrale, con i suoi problemi ben noti, è a pochi passi. L’ex casa cantoniera abbandonata proprio accanto ai binari della ferrovia è diventata, come i magazzini generali, rifugio abusivo per sbandati, malgrado i ripetuti interventi delle forze dell’ordine. Il vuoto cosmico dello stadio Lungobisenzio ha eliminato anche quel poco movimento che, durante il giorno, gli allenamenti e le partite del Prato portavano in questa zona.

"Fra le tante idee che abbiamo c’è per esempio quella di organizzare iniziative culturali e di socializzazione in questa zona, per riempire il vuoto con persone per bene, lasciare meno spazio al degrado e aumentare la percezione di sicurezza dei residenti", insiste ancora Ceragioli. "Ci sarà poi da lavorare sulla viabilità, per esempio pensando a delle isole pedonali che rallentino il transito delle auto, ma anche per ridisegnare molti marciapiedi e renderli meno pericolosi o eliminare quel che rimane di alcuni alberi tagliati. I giardini meriterebbero di essere sfruttati meglio: sarebbe interessante riuscire a collegare questo quartiere, tramite una passerella ciclo-pedonale che attraversi il Bisenzio, con la zona di via Fra Bartolomeo e viale Montegrappa. Là ci sono negozi e servizi che diventerebbero più facilmente raggiungibili a piedi anche per gli anziani del nostro quartiere. In cambio i residenti dell’altra sponda del Bisenzio guadagnerebbero un ampio spazio verde".