
Fila ieri al centro Pegaso
Prato, 6 aprile 2021 - E’ stato un tour de force andato avanti dalle 7,30 di mattina fino alle 11 di sera. La campagna di vaccinazione dei settantenni è andata avanti come da programma anche nei giorni di Pasqua e Pasquetta. E quasi tutti hanno risposto alla chiamata dei vaccini. Domenica sono state 1.058 le dosi di Astrazeneca inoculate ai settantenni, con l’incursione di qualche insegnante. ieri sono state 1080: tutte quelle previste dall’Asl. "Non si riscontrano rinunce in questa fascia di popolazione", racconta Giuseppe Vannucchi, responsabile dell’hub Centro Pegaso.
"Tutti rispondono alle chiamate e le disdette sono quelle fisiologiche di chi, ad esempio, aveva qualche linea di febbre oppure è stato impossibilito a recarsi al Centro Pegaso per qualche altro motivo. Sono soddisfatto di come stanno andando le cose. Qualche piccolo problema si registra sempre in fase di accesso alla struttura, visto che ieri l’ingresso era unicamente da via Galcianese. Le persone devono capire che l’auto deve essere lasciata nei parcheggi della zona, ad esempio quello dell’Obi, anche se si trovano un po’ distanti. Purtroppo su questo fronte possiamo fare poco e serve un po’ di pazienza". L’accesso al Centro Pegaso, in effetti, risulta ancora difficoltoso. Ad esempio, ieri, un lettore ha inviato alla nostra redazione un video che mostrava una lunga fila di persone, circa un centinaio, sotto il sole, in via Galcianese, in attesa di accedere alla struttura. Qualcuno si era spostato sul marciapiede opposto, sull’altro lato della strada, alla ricerca di un po’ di ombra. "Non è possibile tenere le persone, per di più anziani e fragili, in attesa sotto il sole", protesta la stesso lettore che ci ha inviato il video.
"E’ una vergogna. L’accesso all’ex Creaf non consente l’arrivo di tutte quelle persone contemporaneamente". In effetti si tratta dello stesso problema che si era già registrato nei giorni scorsi. Succede che le persone arrivino al Centro Pegaso anche con largo anticipo rispetto all’ora dell’appuntamento, andando così ad accavallarsi con le altre prenotazioni. Si a queste persone uniamo gli accompagnatori, diventa facile comprendire come il caos sia quasi inevitabile.
"L’attesa è lunga – aggiunge Vannucchi – perché quando una persona entra nell’hub per vaccinarsi ci sta più o meno 40 minuti considerando il tempo di osservazione di un quarto d’ora e la fase precedente dedicata all’anamnesi. La macchina organizzativa ha comunque retto bene anche grazie ai tanti volontari delle associazioni di polizia e carabinieri che ci hanno dato una mano importante per far rispettare le file e per fornire informazioni utile. Bisogna considerare che abbiamo organizzato turni vaccinali di 15 ore consecutive e che ieri abbiamo avuto ben 40 fragili da vaccinare. Da oggi, invece, i fragili andranno direttamente in ospedale, nell’ala sud".
Da oggi anche i medici di famiglia torneranno nell’ex Creaf per continuare le vaccinazioni degli over 80 con il siero Pfizer. "Le dosi ci sono – spiega Vannucchi – E a questo punto penso che i medici si attiveranno per fare il doppio turno, mattina e pomeriggio. Le agende sono piene fino al 7 aprile, quando sono in p rogramma le vaccinazioni di coloro che avrebbero dovuto essere vaccinati il primo aprile e che sono stati rinviati a causa del ritardo nell’arrivo di Astrazeneca. La Regione dovrà nuovamente aprire il portale in modo che si possa proseguire con le vaccinazion. L’importante è che la risposta sia massiccia come è stata negli ultimi giorni".