
Una notte in coda per il permesso Richiedenti asilo, boom di domande
Una notte in fila in attesa di poter consegnare la richiesta per ottenere il permesso come richiedente asilo. E a volte 12 ore non bastano: impossibile poter passare nei primi dieci e così l’unica possibilità è rifare la notte in bianco, in mezzo di strada, oppure rivolgersi a un’altra Questura. E’ quello che accade da un mese a questa parte fuori dalla Questura di Prato. I richiedenti asilo – o meglio gli aspiranti richiedenti asilo – si accampano la sera verso le 21 nella speranza, la mattina successiva, di poter entrare negli uffici e depositare la richiesta che gli consente di ottenere il permesso di soggiorno provvisorio per sei mesi e il codice fiscale per accedere alle cure sanitarie. Il sistema esce dalla normale trafila per ottenere o rinnovare il permesso di soggiorno. In questo caso, è necessario prendere un appuntamento. I richiedenti asilo hanno diritto di presentarsi a qualsiasi Questura italiana per depositare la domanda. Fino a un mese e mezzo fa, non c’erano limiti di accesso per queste persone ma da qualche settimana a questa parte le cose si sono complicate a causa del super afflusso di migranti. Il risultato? Gli uffici della Questura sono stati costretti a mettere un limite di accessi giornalieri, al massimo dieci, per l’impossibilità del personale di poter ricevere e gestire un numero più alto di pratiche. Così i richiedenti asilo si mettono in fila la sera precedente, attendono tutta la notte in mezzo alla strada o sdraiati sull’aiuola di fronte all’ingresso della Questura (e per fortuna non fa tanto freddo) nella speranza , la mattina successiva, di essere fra i dieci fortunati ammessi all’interno dell’ufficio. Il tutto senza un bagno a disposizione o un posto nelle vicinanze dove poter prendere una bottiglietta d’acqua.
La mattina è poi una giungla. Basti pensare a quello che è accaduto ieri mattina a una signora georgiana di 67 anni: dopo essere rimasta tutta la notte in attesa di fronte al cancello della Questura, senza aver mai chiuso occhio, non è riuscita a entrare in Questura perché un gruppo di ragazzi egiziani è stato più veloce di lei.
Una situazione difficile quella della gestione degli stranieri che affollano giorno dopo giorno gli uffici immigrazione della Questura, da anni a corto di personale. Troppe le pratiche da gestire. Le code fuori dalla Questura sono sotto gli occhi di tutti. E’ sufficiente passare la mattina per vedere distese di gente sdraiate sull’erba della rotonda. Sembra un cartello di benvenuto in città. Stranieri in attesa del proprio turno che si tolgono le scarpe o schiacciano un pisolino per passare il tempo sulla rotonda.
La situazione si è fatta più difficile con l’aumento dei richiedenti asilo. A queste persone la Questura rilascia un permesso provvisorio di sei mesi, in attesa che il coordinamento si riunisca in Prefettura a Firenze per decidere se concedere lo status. Peccato, che ci voglia un anno e mezzo prima che arrivi la risposta. E nel frattempo che cosa accade? Il permesso dei richiedenti scade, come il codice fiscale, in molti perdono il lavoro perché non sono più regola, e i "fantasmi" sul nostro territorio si moltiplicano.
Laura Natoli