Un altro furto in ospedale: "Vai per curarti e ti ritrovi derubato"

L’episodio arriva dopo quello raccontato la scorsa settimana. Per il quale sono stati mobilitati i carabinieri

Dopo l’apertura di un’indagine interna all’ospedale per fare luce sul furto subìto a fine marzo, durante il suo ricovero nel reparto Covid, da un paziente di 77 anni poi deceduto, arriva un altro caso spinoso. Stavolta non si tratta della sottrazione di un bancomat, bensì della sparizione di un intero sacco contenente gli effetti personali di un paziente di 70 anni, che ha già avanzato richiesta di risarcimento danni all’ufficio legale dell’Asl. A raccontare la vicenda è la moglie dell’uomo, che della consegna del sacchetto è stata la protagonista. "Eravamo in pieno periodo Covid e quindi gli oggetti personali di mio marito li mettevamo in sacchi da lasciare in portineria", racconta. "Il primo è arrivato a destinazione, il secondo non è mai entrato in possesso di mio marito". All’interno del sacco c’erano un orologio touch screen, pigiami nuovi di zecca, vari prodotti per la cura personale e soprattutto la dentiera dell’uomo. "Al netto del valore degli oggetti, il vero problema è la sparizione della dentiera", prosegue la donna. "Mio marito si è ritrovato a mangiare in condizioni inadeguate, finendo per ritrovarsi con un altro dente spezzato". La famiglia ha atteso che l’uomo venisse dimesso dal Santo Stefano e poi ha deciso di affidarsi a un avvocato per ottenere il risarcimento del danno. "E’ stata una situazione incredibile. Vai all’ospedale per farti curare e ti ritrovi derubato". Vicenda che dovrebbe arrivare nel giro di qualche settimana all’erogazione del risarcimento, mentre l’altra storia - quella legata al furto del bancomat - potrebbe avere sviluppi anche a livello extra-sanitario. La figlia dell’uomo deceduto ha infatti sporto denuncia ai carabinieri e ieri è tornata al comando di via Picasso per consegnare ai militari la cartella clinica del padre. "In questo modo i carabinieri sono in possesso anche dell’orario in cui mio padre è andato a fare la tac di controllo", sottolinea. "Almeno a guardare le transazioni sul bancomat è stato in quel momento che è avvenuto il furto della carta. Personalmente voglio andare fino in fondo a questa vicenda perché quello che è successo a mio padre non deve più accadere". Intanto la famiglia, a seguito del disconoscimento delle operazioni effettuate col bancomat durante il periodo di ricovero, ha ottenuto il risarcimento della somma da parte di Poste Italiane. "Dall’Asl invece non abbiamo ancora avuto notizie sull’indagine interna".

Stefano De Biase