Uccide il fratello, poi si toglie la vita. "E’ stato un agguato". Tragedia in famiglia

Omicidio-suicidio a Oste di Montemurlo. Maurizio Pusceddu ha atteso Giacomo nel vano scale. L’ha finito con due colpi di pistola. Mistero sul movente

I carabinieri fuori dalla casa della tragedia (Attalmi)

I carabinieri fuori dalla casa della tragedia (Attalmi)

Prato, 5 giugno 2021 - Si è nascosto nella penombra del vano scale. Ha atteso che il fratello rincasasse dal lavoro e poi gli ha sparato due colpi di pistola a bruciapelo. E’ stato un vero e proprio agguanto quello che Maurizio Pusceddu, 60 anni di origini trapanesi, ha architettato nei confronti del fratello poco più giovane, Giacomo, 54 anni, per motivi che sono ancora al vaglio degli inquirenti.

E’ una tragedia familiare che sembra non avere un perché quella avvenuta giovedì sera poco dopo le 22 in via Pomeria 45 a Oste in una palazzina fatiscente alla periferia di Montemurlo dove la vittima viveva da molti anni. Ma il dramma non era finito lì perché Maurizio subito dopo aver sparato e ucciso il fratello ha rivolto l’arma contro se stesso: se l’è puntata alla testa e ha premuto il grilletto.

Non una parola, non una lite. Nessun diverbio, giurano gli altri inquilini del palazzo che nel silenzio della sera hanno sentito distintamente i tre colpi di pistola risuonare nelle scale del condominio, al terzo dei quattro piani dell’immobile. Sono stati i vicini di casa di Giacomo ad avvertire i carabinieri arrivati poco dopo sul posto.

La scena che gli si è presentata davanti è stata agghiacciante: i corpi dei due fratelli erano a terra, al terzo piano di fronte alla porta di casa di Giacomo, in una pozza di sangue. A Oste è arrivato il pm di turno, Lorenzo Boscagli, e la Scientifica per i rilievi. I due sono stati identificati in breve tempo perché entrambi avevano addosso i documenti.

Le operazioni e i rilievi sono andati avanti per diverse ore prima che i cadaveri venissero rimossi dai servizi funebri della Misericordia di Prato per essere portati all’obitorio a Pistoia dove sarà eseguita l’autopsia. Per gli investigatori ci sono pochi dubbi: si è trattato di un omicidio-suicidio anche se la dinamica è da chiarire e le indagini proseguono. Sarebbe già escluso il coinvolgimento di altre persone.

Secondo una prima ipotesi, si è trattato di un vero e proprio agguato pianificato e premeditato da Maurizio Pusceddu. Il sessantenne si sarebbe nascosto nel vano scale per attendere il ritorno del fratello, che fa l’operaio tessile in una ditta della zona. E’ rimasto fermo al terzo piano chissà per quanto tempo senza che nessuno lo vedesse.

Giacomo è rincasato poco dopo le 22 ma non ha fatto a tempo a mettere le chiavi nella toppa che il fratello è sbucato dal buio e gli ha sparato con una Beretta 775 a una spalla e poi alla testa. Dopo ha rivolto l’arma contro se stesso e si è ucciso sparandosi alla testa.

La pistola era regolarmente intestata a Maurizio che, secondo fonti investigative, frequentava il poligono di tiro. Aveva il caricatore pieno. Gli investigatori hanno trovato sul pianerottolo tre bossoli e hanno sequestrato i cellulari dei due uomini e materiale informatico nell’appartamento di Giacomo che era intatto. La tragedia si è consumata sul vano scale.

Perché Maurizio abbia sparato al fratello è un mistero. L’uomo non ha lasciato nessun biglietto ma, secondo alcuni testimoni, negli ultimi giorni aveva mostrato segni di insofferenza e disagio. Non s i sa molto dei due fratelli Pusceddu. Originari di Trapani, si erano stabiliti da molti anni a Montemurlo con il resto della famiglia, molto numerosa: nove tra fratelli e sorelle.

Durante la notte gli investigatori sono riusciti a risalire all’ex moglie di Maurizio che però non ha saputo fornire elementi utili alle indagini in quanto ha spiegato che da molti anni non ha più contatti con l’ex marito e non sapeva dove abitasse. I due hanno un figlio, anche lui non aveva più rapporti col padre. Giacomo abitava nella palazzina di via Pomeria da anni.

Non aveva confidenza con gli altri inquilini del palazzo, tutti stranieri. Non era sposato e non aveva figli. Era introverso e riservato. Il fratello Maurizio aveva fatto come lui l’operaio tessile ma era già in pensione. Non è più residente a Montemurlo dal 2018 e risulta senza fissa dimora. Per un periodo ha abitato nella casa del fratello. Pare che negli ultimi giorni fosse tornato a stare da Giacomo. Possibile che ci siano stati screzi così insanabili da arrivare fino alla tragedia?

Laura Natoli