SARA BESSI
Cronaca

Tribunale, quattro giudici in più. "Prato merita di essere ascoltata"

Audizione via web del presidente Gratteri con il Consiglio giudiziario sulle carenze di spazi e personale. "In teoria nella pianta l’organica l’aumento c’è, adesso speriamo nell’assegnazione vera e propria"

Il presidente del tribunale, Francesco Gratteri

Prato, 23 ottobre 2020 - Il bastone e la carota per la macchina della giustizia pratese: organizzazione che fa acqua per carenza di funzionari, struttura con mille problematiche più e più volte denunciate da vari fronti, dagli ascensori ai condizionatori non funzionanti, ma adesso la notizia di un aumento in pianta organica di 4 giudici del tribunale. "Sì, ma solo in pianta organica. Si spera che ci siano assegnati il prima possibile, anche se in contemporanea non ci sarà l’aumento di cancellieri e mancheranno spazi idonei per l’attività", si affretta a puntualizzare Francesco Gratteri, il presidente del tribunale di Prato. Da quasi tre anni in città, Gratteri non si è mai tirato indietro dal chiedere a chiare lettere interventi concreti per il tribunale, sia per quanto riguarda la copertura di personale sia per quanto riguarda le problematiche dell’edificio. E spinto dal profondo realismo che lo contraddistingue ha chiesto di essere ascoltato dal Consiglio giudiziario presieduta da Alessandro Nencini , presidente della seconda sezione penale di Firenze, per mettere a conoscenza l’organo di collegamento con il Ministero, quanto sta accadendo da tempo nella città tessile.  

Una seduta pubblica rinviata più volte a causa del Covid, che si è svolta via piattaforma internet seguita dal procuratore Giuseppe Nicolosi, dal sindaco Matteo Biffoni, dal presidente degli avvocati Maurizio Betti e da Filippo Ravone in rappresentanza dei commercialisti oltre ad un rappresentante della prefettura. Il Consiglio giudiziario non ha potere effettivi di intervento diretto, ma, come spiega Gratteri "ha potere istruttorio sul buon andamento di un ufficio distrettuale. E’ stato fissato un aggiornamento per il 5 novembre". Il presidente Gratteri si è preoccupato di documentare il più possibile le richieste, partendo dall’atavico problema della carenza di personale.  

«A Prato il rapporto medio fra magistrati e amministrativi è di uno a 1,68, mentre nel distretto è di uno a 2,68 – spiega – Per il ministero il rapporto dovrebbe essere di uno a 4, mentre i criteri europei indicano un rapporto di uno a 4,8. C’è poi da sottolineare l’aumento dei flussi dei processi in arrivo dalla Procura e la sofferenza in cui versa l’ufficio del gip, in cui ci sono un funzionario giudiziario e tre assistenti per tre giudici. A complicare il tutto c’è anche la riforma delle intercettazioni, sistema per il quale ci vorrebbe personale dedicato e anche l’organizzazione dei processi per direttissima, che non si svolgono più come prima all’interno delle udienze ordinarie". Un disagio che si riflette "anche in una caduta di motivazioni, il che non significa che il personale in servizio non sia preparato o negligente o che vada tutto bene. Purtroppo il messaggio che passa è questo – dice Gratteri – Ciò che dà fastidio è la mancanza di risposte da parte dell’organo centrale, la mancata considerazione. Una risposta, anche negativa, consente di programmarsi".