
L’imprenditore romano Stefano Commini è il presidente dell’Ac Prato Quest’anno la squadra ha terminato il campionato di serie D a metà classifica
Sotto traccia e in silenzio totale (o quasi). La trattativa per comprare l’Ac Prato da parte di un gruppo di imprenditori pratesi (una quarantina) va avanti. Piccoli passi (tra "i volenterosi pratesi" e il presidente della società laniera, l’imprenditore romano Stefano Commini) possono portare ad un cammino comune. Per raggiungere obiettivi condivisi. La parola d’ordine è riservatezza, sancita non solo da una stretta di mano ma da carte chiare, semplici, esplicite. Una testimonianza ulteriore che le parti si rispettano ed entrambe fanno sul serio sia a proporre che ad ascoltare.
Del resto se il percorso che al momento corre parallelo porterà a convergenze vorrà dire che è stata trovata la quadratura del cerchio. Insomma vorrà dire che entrambe le parti hanno trovato la legittima soddisfazione. Si vedrà nei prossimi giorni se lo scenario sarà questo. Gli impreditori sono mossi, hanno scritto in una nota, non da ambizioni personali ma solamente da un grande amore per la città.
Il presidente Commini ha portato avanti, nel silenzio quasi totale del territorio dopo l’"acquisizione" a zero euro dell’Ac Prato, la gestione della società. Non una situazione facile nel calcio attuale nel quale anche in serie D devi sborsare milioni per puntare al salto di categoria e comunque mettere a disposizione ogni anno un cospicuo tesoretto per rimanere a galla. A Commini va riconosciuto di aver rispettato le scadenze federali in un mondo del pallone in cui le società storiche falliscono anche prima della fine del campionato. E ha portato avanti la società riattivando la scuola calcio e il settore giovanile (con il campo di Grignano che dovrebbe diventare la ’casa’ dei giovani con terreno sintetico). La stagione appena finita è stata anonima, non ci sono dubbi, e la mancanza di prospettive ha animato la contestazione. Commini però ha sempre sottolineato "di essere stato lasciato solo salvo gli sponsor Estra e Lo Conte".
L’opportunità dell’offerta dei "volenterosi pratesi", come li abbiamo ribattezzati, potrebbe rappresentare anche per l’attuale patron una "exit strategy" adeguata nel rispetto di ruoli e investimenti.
Prevale, ora dopo ora, la diplomazia e il rispetto reciproco: la trattativa va avanti sotto traccia con i fari spenti (al massimo quelli di posizione).
È iniziata, come annunciato, la fase della verifica dei conti della società guidata dall’imprenditore romano da parte dei commercialisti dei "volenterosi". Una volta terminata l’analisi (potrebbe essere necessaria più di una settimana) sarà messa nero su bianco l’offerta dei volenterosi (si parla di 300mila euro più bonus per eventuale promozione) prima del 30 giugno, data federale fondamentale per la prossima stagione e per i conti societari.
Luigi Caroppo