REDAZIONE PRATO

Traffico di marijuana. La droga arriva dalla California e attraverso i pacchi postali

Alla sbarra degli imputati un cinese che ha ritirato due contenitori con lo stupefacente. Il test ha rivelato che non si trattava di "cannabis light", ma di ’roba’ col principio attivo vietato.

Traffico di marijuana. La droga arriva dalla California e attraverso i pacchi postali

La nuova pista della droga, in particolare di marijuana, partiva dalla California e arrivava fino a Prato attraverso dei pacchi postali. Fino a che questo sistema di traffico non è stato scoperto durante una grossa operazione della Guardia di finanza di Bologna e un cinese residente a Prato, classe 1971, è stato arrestato dalle forze dell’ordine. In quell’occasione – era il 23 ottobre del 2023 – la Finanza ha trovato la droga contenuta in due pacchi a nome del cinese e ritirati dallo stesso nel medesimo giorno. In particolare all’orientale sono stati contestati ben 80 chilogrammi di marijuana, che sarebbero stati spediti attraverso 12 pacchi postali sempre segnati a suo nome. Che cosa è che non è andato? Quella droga veniva dichiarata del genere "cannabis light", ovvero con basso contenuto di principio attivo responsabile dell’effetto stupefacente della marijuana, e contenente invece il metabolita cannabidiolo (CBD), che ha un effetto rilassante. In realtà, una volta controllato quel carico con mittente il cinese di Prato, ha rivelato ben altre caratteristiche: la marijuana presente nei due pacchi sequestrati, in effetti, conteneva il principio attivo per cui la sostanza risulta assolutamente vietata in Italia.

Così il cinese è approdato alla sbarra degli imputati per traffico di stupefacenti, difeso dall’avvocato Tiziano Veltri. Il legale di fiducia ha contestato l’aggravante degli 80 chili di marijuana, in quanto la droga è stata trovata in soli due pacchi, metre degli altri, che risultano indirizzati sempre al solito cinese, non ne è stata trovata traccia. Un’ipotesi, quella dell’aggravante degli 80 chili, che secondo l’avvocato difensore non poteva trovare alcun tipo di riscontro. Nei giorni scorsi si è pronunciato il giudice Marco Malerba: il cinese è stato condannato a due anni e quattro mesi a fronte dei quattro anni richiesti dal pubblico ministero.

Sa.Be.