Torna "Prato com’era". Un volume unico con capitoli inediti. In regalo il 5 aprile

Dopo il grande successo dei tre libri precedenti un’iniziativa per riscoprire la città del passato, le sue tradizioni e le mille sfumature. Ci sono anche nuovi contenuti. Un regalo ai lettori de La Nazione.

Torna "Prato com’era". Un volume unico con capitoli  inediti. In regalo il 5 aprile

Torna "Prato com’era". Un volume unico con capitoli inediti. In regalo il 5 aprile

"Prato com’era" tornerà in edicola come libro che raccoglie i tre volumi precedenti: sarà distribuito gratuitamente insieme a La Nazione il 5 aprile e avrà anche contenuti inediti. Un nuovo omaggio ai lettori: a chi ha già avuto modo di apprezzare i tre volumi di "Prato com’era", e che avrà così la possibilità di leggerli riuniti in un’unica pubblicazione, e a chi ancora non conosce l’iniziativa del nostro giornale e per la prima volta potrà sfogliare la storia della città e della sua gente.

Una bellissima avventura, nata con la pubblicazione della rubrica "Prato com’era" ogni domenica e per molti mesi sulle pagine de La Nazione. Una formula che si rivelò subito vincente: la penna di Roberto Baldi e le fotografie dello studio Ranfagni, binomio perfetto per correre a ritroso nella storia di Prato. Nella nostra storia. Dopo l’uscita sulle pagine del nostro quotidiano, gli articoli trovarono corpo nei tre volumi di "Prato com’era".

Lo straordinario successo avuto dalla trilogia, con le tante richieste che ne sono seguite, hanno indotto il giornale, dopo le ristampe dei volumi precedenti, a questa pubblicazione, un libro che riunisce i tre precedenti e li arricchisce. Fondamentale, per la realizzazione del progetto del giornale e della concessionaria di pubblicità Speed, è stato ancora una volta il sostegno degli sponsor Confindustria Toscana Nord, Publiacqua, Palmucci e Manteco.

Il volume che i lettori troveranno in edicola il 5 aprile gode anche del patrocinio del Comune di Prat ed è arricchito dalla premessa di Agnese Pini, direttrice di Qn, La Nazione, il Resto del Carlino e il Giorno, e dall’introduzione di Luigi Caroppo, vicedirettore de La Nazione. Quarantaquattro capitoli, due inediti, e le suggestive fotografie dello studio Ranfagni per conoscere storie, immagini e protagonisti del nostro secolo d’oro. Un viaggio nel tempo verso e proprio.

Siamo partecipi, ora, di una Prato ormai dalle tante culture e che raccoglie tanti Paesi del mondo in un laboratorio di integrazione che ha pochi uguali. Un laboratorio che non si è spento, anzi si è avvalorato il senso della civitas, ovvero l’idea di una comunità organizzata con propri diritti e doveri che, in mezzo a flussi e provenienze diverse, ricorre alle proprie radici per affermare una propria identità.

La crisi ci ha sgomentati tutti per un po’, ma la nostra provincia non ha perso fiducia in se stessa dando obiettivi nuovi a una città che, in mezzo alle difficoltà nazionali e nostre, è ancora capitale del tessile. Per il pratese la vita non è mai stata aspettare che passasse la tempesta ma esorcizzarla, in un’orgogliosa difesa della propria autonomia, avendo il coraggio di sognare, come ci hanno insegnato i nostri padri, che hanno attraversato i mari fuori dalle labili utopie degli economisti per affermare le proprie stoffe nei mercati del mondo.

Questo libro vuol essere anche un vademecum per tutti, per la riscoperta di se stessi attraverso i propri predecessori, che dal paesone iniziale di Borgo al Cornio hanno costruito la città, il Comune e nel 1992 la Provincia, con le sirene delle fabbriche che l’hanno salutata per 15’ per poi tornare tutti al lavoro, che è la quint’essenza del pratese.