
Stefano Rossi, titolare delle agenzie Première e Dado Production, con Topo Gigio
Sono bastati pochi minuti durante la serata delle cover al Festival di Sanremo per accendere nuovamente i riflettori su Topo Gigio. Il famoso pupazzo creato nel lontano 1959 da Maria Perego ha accompagnato tra gli applausi il cantautore toscano Lucio Corsi durante l’esibizione di Nel blu dipinto di blu, il celebre brano scritto da Domenico Modugno, che ne fu anche la prima voce. Ma c’è qualcuno in città che ha avuto un rapporto professionale e personale con la "mamma" di Topo Gigio, Maria Perego, scomparsa nel 2019. Si tratta di Stefano Rossi, apprezzato professionista nel mondo dello spettacolo, titolare delle agenzie Première e Dado Production.
Come e perché è nata questa collaborazione?
"Nei primi anni Duemila portavo in giro spettacoli legati alla Melevisione, ma stavo cercando altre cose da proporre al mondo dei più piccoli. Mi venne in mente Topo Gigio perché in fondo non era stato mai visto in giro, diciamo fuori dalla televisione. Attraverso mille peripezie riuscii a contattare la signora Maria Perego, che mi dette subito fiducia. Ci incontrammo a casa sua a Milano. Lei fu subito schietta e sincera dicendomi Topo Gigio non è mai uscito dalla tv per mia scelta. Evidentemente però si convinse del mio progetto".
E così nacque l’idea di creare uno show con Topo Gigio protagonista.
"Definimmo subito alcune condizioni, tenendo presente che la signora Perego avrebbe mantenuto il controllo su tutto. Anche il copione dello spettacolo fu scritto da lei. Poi partimmo in tour, costruendo tutto il mondo di Topo Gigio, persino la sua casetta. Girammo anche una nuova versione del video di Strapazzami di coccole. Topo Gigio era animato sempre da lei e da una sua assistente. E poi c’era una terza persona, che prestava la voce. Così nacque lo spettacolo. Facemmo le prove nel suo laboratorio che era un luogo bellissimo. Scaffali interi pieni degli oggetti di Topo Gigio, divisi per reparti: l’abbigliamento, l’arredamento e così via. Quel laboratorio era un luogo fantastico".
Così partì il tour.
"Certo. Poteva essere una piazza, un centro commerciale... Venimmo anche ai Gigli. Facemmo pure un evento per i giocatori della Juventus, perché Andrea Agnelli era un estimatore di Topo Gigio. Ci muovevamo in sette persone. E lei non mancava mai. Si faceva accompagnare dal suo autista e partecipava ad ogni serata. I bambini piccoli non conoscevano Topo Gigio, ma era bello vedere gli adulti, emozionarsi e tornare indietro ai tempi della loro infanzia".
Che ricordi ha di Maria Perego?
"Era una perfezionista ed era anche una vera signora. La chiamavano la Disney italiana. Rimanevo incantato dai suoi racconti. Mi resi conto di quanto fosse famoso Topo Gigio nel mondo. Mi diceva sempre che la sua creatura forse era più famosa all’estero che in Italia. Era stato venduto in 150 paesi nel mondo. Soprattutto in Sudamerica e in Giappone Topo Gigio ra una star. Basti pensare che ha partecipato per novanta volte all’Ed Sullivan Show negli Stati Uniti. Lì conobbe Luis Armistrong, John Lennon, Michael Jackson che, si dice, avesse voluto il pupazzetto di Topo Gigio quando si ammalò. Fu persino invitata a pranzo alla Casa Bianca con Kennedy".
E le regalò anche un Topo Gigio originale.
"Fu un grande onore per me. Lo tengo dentro una teca di vetro in ufficio. Si raccomandò anche di tenerlo al buio altrimenti si sarebbe ingiallito, essendo di gommapiuma. Per lei Topo Gigio era come un figlio".