Prato, topi tra le opere del Pretorio. 'Già iniziata la derattizzazione'

Intervento immediato dopo un ‘avvistamento’ al piano terra

La mostra «Legati da una cintola» allestita a Palazzo Pratorio a cavallo fra il 2017 e il 2018

La mostra «Legati da una cintola» allestita a Palazzo Pratorio a cavallo fra il 2017 e il 2018

Prato, 21 luglio 2018 - Ci sono i topi d’appartamento, i topi di biblioteca e persino i topi da museo. Succede a Palazzo Pretorio dove nei giorni scorsi è stato avvistato un ratto che con tutta calma, passando dalla porta principale, si stava intrufolando tra le opere d’arte. Si tratterà certamente di un topo amante del bello che ai cunicoli sotterranei del Vicolo del Ceppo ha preferito la bellezza delle opere di Lippi e Paolo Uccello e Lorenzo Bartolini.

Come dargli torto. La presenza del ratto - che sembra essere entrato da solo e non accompagnato da tutta la famiglia, eventulità che avrebbe causato non pochi problemi - ha subito messo in allarme il personale del museo, che vedendo la lunga coda grigia dirigersi verso il bookshop ha immediatamente dato l’allarme al Comune e quindi ad Alia.

L’amministrazione comunale con una delibera d’urgenza ha stanziato 180 euro per la derattizzazione e il primo intervento è già stato effettuato. Nei prossimi giorni continuerà la caccia al topo con tanto di trappole sistemate all’interno del museo per cercare di mettere fine alla sgradita presenza. «Interventi di derattizzazione vengono svolti periodicamente, non sono una novità. Il personale del Pretorio ha visto un topo al piano terra e subito abbiamo chiamato Alia per intervenire. Una prima disinfestazione è stata fatta, nei prossimi giorni saranno ripetuti gli interventi. L’animale è al piano terra ed è entrato dal Vicolo del Ceppo», spiega l’assessore alla cultura Simone Mangani.

Gli orari del museo non hanno subito nessun cambiamento, gli interventi sono compatibili con le aperture ed è comunque probabile che il topolino stanco del viaggio nell’arte abbia già deciso di lasciare i corridoi del Pretorio per tornare nei sotterranei della città dove certamente ha un habitat più adatto alla sua natura. La preoccupazione, se il ratto dovesse continuare a vivere nelle stanze di Palazzo Pretorio, è che alla fine possa avere la tentazione di addentare una delle opere esposte.