Prato, folla in piazza per il 25 Aprile

Biffoni: "Non ho paura del ritorno del fascismo, però ci sono segnali inquietanti”

25 Aprile, la celebrazione a Prato

25 Aprile, la celebrazione a Prato

Prato, 25 aprile 2024 – Tantissimi cittadini in piazza delle Carceri e in piazza del Comune oggi per partecipare alla manifestazione del 25 Aprile. Dopo la deposizione della corona di alloro al monumento ai Caduti, in piazza del Comune sono intervenuti la presidente dell'Anpi provinciale Angela Riviello e il sindaco di Prato. Come in gran parte delle città italiane, anche a Prato il primo cittadino ha letto il monologo che Antonio Scurati avrebbe dovuto leggere ieri sera alla trasmissione "Che Sarà" sulla Rai ma che Scurati non ha potuto pronunciare.

Come ha sottolineato Biffoni, "non ho paura del ritorno del fascismo, però questi sono segnali inquietanti, sono segnali che fanno paura. Sono segnali che ci devono ricordare che la guardia va sempre tenuta molto, molto alta. Eppure è molto facile: il fascismo è stato la compressione delle libertà, la guerra., le leggi razziali, l'accordo con Hitler, le persecuzioni, la segregazione, le botte, le randellate, l'uccisione di Matteotti, i fratelli Rosselli, la galera per gli oppositori politici, e possiamo andare avanti a lungo. L'antifascismo è l'esatto opposto: è restituzione della libertà, della democrazia, della possibilità di discutere e confrontarsi. E' semplice capire questa differenza. Perché si ha ancora paura di nominare con forza, nettezza, chiarezza che si è antifascisti perché si è democratici, perché si crede nei valori della Costituzione, si crede nei valori della democrazia e della libertà? Chiunque si candiderà per le elezioni amministrative, europee, politiche, chi ha l'onore di amministrare una città o governare il Paese non deve aver paura di citare la parola antifascismo. Chi ha questa paura è perché c'era una parte giusta e una sbagliata. Non significa che dobbiamo avere tutti la stessa idea, quello è fascismo. L'antifascismo ti consente di esprimere quello che senti e provi, nel pieno rispetto della tua persona. E significativo è un episodio che è esemplificazione tra fascismo e antifascismo: il senatore del Pci Antonio Foa incontrò in Senato Giorgio Pisanò, Msi. E con poche parole esprime perché si deve essere antifascisti: Quando avete vinto voi, io ho trascorso la mia gioventù nelle galere fasciste; quando abbiamo vinto noi, tu puoi venire in Parlamento a esprimere la tua idea. Non c'è modo più efficace per spiegare quali sono i valori della democrazia e quali quelli della dittatura. Anche lo scontro politico deve partire dai valori della Costituzione, affermiamo con forza i valori dell'antifascismo senza paura. Chi non ha la forza di dichiararsi antifascista probabilmente ha qualcosa da nascondere fino in fondo o forse non ha capito quali sono le regole che ci permettono di essere davvero liberi di esprimere idee e di confrontarci. Questi sono i nostri valori, questo è il 25 aprile, questa è la Repubblica italiana, questa è la nostra Costituzione".