Il carico è stato predisposto appena è scesa la sera. Poco dopo il furgone bianco pieno di grossi sacchi neri di juta colmi di scarti tessili è partito dalle lande industriali del Macrolotto, a Prato, in direzione Brozzi. Alla guida un immigrato nordafricano. Uno specialista, considerati i precedenti. E’ stato l’ennesimo trasporto clandestino di rifiuti speciali (non pericolosi) da scaricare dove non si potrebbe. Perché business is business e risparmiare sui costi da sostenere per smaltire in modo adeguato – cioè secondo legge – è una prima forma di guadagno. Meglio buttarli dove capita.
I carabinieri forestali della Stazione di Ceppeto-Sesto Fiorentino, impegnati sul fronte del contrasto all’abbandono di rifiuti speciali, hanno fermato il furgone di notte in via Nave di Brozzi. Il magrebino ha visto la macchina dell’Arma e ha svoltato secco in una strada laterale. Fermato, mezzo intestato ad altra persona, conducente pluripregiudicato per illecita gestione di rifiuti speciali. Normale dare un’occhiata nell’anonimo, apparentemente innocuo furgone. Infatti: dentro, diversi sacchi, grossi strapieni di scarti tessili e di pelletteria. Sacchi da 30 chili l’uno.
"Li ho caricati nella zona del Macrolotto, mi hanno dato 150 euro per fare il lavoro".
I carabinieri stanno ora risalendo alle ditte che volevano liberarsi così – si direbbe per l’ennesima volta – della scomoda incombenza. Da un controllo alla banca dati dell’Albo gestori ambientali, il nordafricano non risulta iscritto, né il veicolo autorizzato al trasporto di rifiuti speciali. I carabinieri forestali hanno ritenuto inapplicabile la procedura prevista dal Testo unico ambientale che consente l’estinzione del reato qualora si ottemperi alle prescrizioni imposte dalla polizia giudiziaria. Il magrebino è stato denunciato per gestione illecita
Giovanni Spano