
L’evasione sulle bollette Tari ha raggiunto i 24 milioni di euro in tre anni
Prato, 21 aprile 2022 - L’evasione della Tari, la tassa sui rifiuti, sembra ormai strutturale a Prato. Se si paragona l’ultimo triennio i numeri sono costanti: circa due milioni di euro di mancati incassi per Alia sia nel 2019, che nel 2020 e 2021 sul domestico, e fra i 5,5 e i 6,5 milioni di euro di evasione all’anno nel 2019, 2020 e 2021 sul non domestico (cioè aziende e commercio). I dati sono emersi da un accesso agli atti effettuato dal consigliere comunale della Lega, Marco Curcio. Numeri che raccontano come in un triennio si siano superati i 24 milioni di euro di evasione della Tari, con buona pace di tutti quei cittadini e imprenditori che paga regolarmente le bollette e che deve pure fare i conti con la beffa degli aumenti per colpa dei ‘furbetti’ della tassa sui rifiuti.
"Pur tenendo conto delle agevolazioni Covid 2021 che hanno ridotto di alcuni milioni di euro ciò che Alia ha richiesto alle utenze non domestiche, i milioni di euro d’evasione sono rimasti uguali agli anni precedenti – sottolinea Curcio -. Il dato delle aziende che non pagano è ormai strutturale, e si aggira intorno ai 6 milioni di euro all’anno, e questo anche se sono diminuiti gli importi in bolletta. Segno che chi non paga se ne frega anche delle agevolazioni, mentre ci sono tanti che hanno regolarmente pagato come hanno sempre fatto". Ma chi sono i furbetti della Tari? La maggior parte dell’evasione riguarda le aziende e le utenze domestiche orientali come testimoniato dai dati anagrafici delle aziende e delle persone fisiche messi sotto la lente di ingrandimento da Alia. Ditte e persone che nonostante l’attività di recupero crediti, lo stesso non pagano. In media solo il 20% si mette in regola dopo avere ricevuto un accertamento da parte di Sori.
«Ciò indica, come si può verificare studiando nel dettaglio la tabella degli evasori, che sono più o meno sempre gli stessi, i ‘soliti noti’ che non pagano", aggiunge Curcio. "E mi piacerebbe sapere cosa fa il Comune per invertire questa tendenza e rendere giustizia alle persone che pagano correttamente fino all’ultimo centesimo di Tari". Analizzando i numeri nel dettaglio, si può notare come i pagamenti della Tari delle utenze non domestiche col Covid siano precipitati. Se nel 2020 ha pagato in prima battuta il 73% delle aziende, l’anno scorso la percentuale è calata al 64%. E questo nonostante agevolazioni per quasi tre milioni di euro in più rispetto al 2020. Non solo. A fronte di notifiche di ingiunzioni di pagamento per 907mila euro, Alia ha incassato soli 219mila euro. Insomma, è evidente come i numeri non tornino né sui pagamenti ordinari, né in quelli coattivi.