"Tagli sul personale sanitario? Visione miope Ora i servizi rischiano davvero la chiusura"

L’allarme di Malucchi (Fp Cgil) sulle conseguenze del blocco delle assunzioni. "Lo stato di agitazione potrebbe diventare sciopero"

Forte carenza di personale sanitario e blocco delle assunzioni: sono i due mali che attanagliano la sanità pubblica, da tempo evidenziati dalla Funzione pubblica Cgil. E adesso, dopo che Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl hanno comunicato alla Asl Toscana Centro e alle Prefetture di Firenze, Prato e Pistoia la proclamazione dello stato di agitazionedel personale della sanità pubblica, si fa sempre più concreta l’ipotesi di uno sciopero se non sarà rimosso il blocco delle assunzioni deliberato dalla Regione ed applicato dalla Asl. "La vertenza per rilanciare il piano occupazionale stabilito a inizio anno e giustificato dal Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale sottoscritto tra Governo e Cgil Cisl Uil è a favore dei professionisti sanitari, esausti per l’eccesso dei carichi di lavoro e la drammaticità epidemiologica - sostiene Sandro Malucchi, segretario generale Fp Cgil di Pistoia e Prato - è anche a tutela dei servizi e dei cittadini che richiedono assistenza e cura". La mancanza di infermieri, medici, operatori socio sanitari e tecnici si evidenzia soprattutto in estate, ricorda il sindacalista, quando ci sono le ferie: "Questa estate si è chiuso un posto letto su quattro disponibili tra il Santo Stefano e i presidi di cure intermedie. Eppure il covid è ancora presente e le liste di attesa si allungano". Adesso si è addirittura realizzato il blocco delle assunzioni. Decisione alla quale si è aggiunta la sospensione dei sanitari, pur non tantissimi secondo il sindacato di piazza Mercatale, che non si sono vaccinati. "Eppure - prosegue Malucchi - il costo del personale nella Asl Centro nel 2019 non ha sopravanzato i 735 milioni di euro, meno di un quarto della spesa totale". Malucchi fa un raffronto: "Per rendere l’idea dell’assurdità del taglio delle assunzioni basta citare la spesa per l’acquisto di servizi sanitari dalla sanità privata e dalle Rsa, dall’industria farmaceutica, dalle associazioni che si occupano di trasporto sanitario che sopravanza il miliardo e mezzo di euro". Perciò per il sindacalista scegliere di fare tagli, per la tenuta dei bilanci, "sul personale sanitario, in fase pandemica e con le liste di attesa in sofferenza, appare irrazionale e miope". Una situazione allarmante: "I servizi sono a rischio di chiusura. Basti pensare a quanti operatori sono ancora impiegati e che si sono specializzati per il contrasto al covid. Di ciò ne soffrono altri reparti e altri servizi come quelli della chirurgia, degli ambulatori, della prevenzione, dei distretti".

Secondo il calcolo della Fp Cgil, "le carenze di personale rispetto al piano delle assunzioni del 2021 è per la zona Prato di 35 infermieri e 20 medici, 5 oss e 55 tecnici sanitari oltre una decina di amministrativi. A questi si sommano i 20 professionisti sanitari che hanno rifiutato la vaccinazione e che sono stati sospesi, o sono in via di sospensione, fino al 31 dicembre 2021". Per la Fp Cgil, conclude il segretario generale, "occorre garantire la salute e la sicurezza sociale delle persone e rilanciare i finanziamenti tarando gli obiettivi sugli esiti di salute e non sullo ’storico’ della spesa che, in sanità, soffre da almeno dieci anni di tagli lineari sul personale".

Sa.Be.