Striscioni contro il Prato. La Curva si dissocia

Gli sfottò sono stati appesi alle mura del Lungobisenzio. Ma lo zoccolo duro dei tifosi: "Non rappresentano il nostro pensiero"

Uno degli striscioni al Lungobisenzio

Uno degli striscioni al Lungobisenzio

Prato, 3 gennaio 2023 - "Buone feste, buon 2023 anche a voi, società di burini e scappati di casa"; e un ancora più goliardico: "Cercasi per stagione estiva bagnino/a o segretario/a a Coccia di Morto (spiaggia a pochi chilometri da Roma, ndr)". E’ iniziato con alcuni striscioni di contestazione affissi alle mura del Lungobisenzio il 2023 del Prato. Evidentemente ad alcuni tifosi non sta andando a genio la gestione del presidente Commini. O in ogni caso, una parte di città, fosse anche un singolo ed isolato dissidente, ha palesemente dimostrato la sua insoddisfazione invitando, come si legge, la dirigenza biancazzurra a dedicarsi ad altre attività lontano dal mondo del calcio. Del resto il Prato ha appena concluso un girone di andata in salita. L’avvio con mister Favarin è stato da dimenticare. Al suo posto è arrivato Lucio Brando, che sul campo ha messo in fila una serie di buoni risultati, a tratti vanificati da alcuni scivoloni extracampo evitabili da parte dello staff (leggi errore nei cambi e partita pesa a tavolino col Real Forte Querceta) e della società (vedasi 3 punti di penalizzazione inflitti dal tribunale federale per irregolarità in un contratto stipulato nella passata stagione), salvo poi incappare in due pesantissime sconfitte consecutive in pochi giorni contro Aglianese e Scandicci prima della sosta.

Insomma il Prato, con i suoi 21 punti, deve seriamente guardarsi le spalle dalla zona play out e non sta rispondendo alle aspettative dei tifosi. Anche se quegli striscioni di contestazione al Lungobisenzio sembrano più un gesto isolato, che una vera presa di posizione della curva, che, al contrario, ha pubblicato un comunicato ufficiale per dissociarsi da quei contenuti: "Ci troviamo costretti a parlare, quando non ce ne sarebbe bisogno. Quegli striscioni non rappresentano il pensiero della Curva Ferrovia Matteo 27 e infatti non sono firmati – si legge sulla pagina Facebook del direttivo -. Ci aspettiamo tanto, che ancora non abbiamo visto. Questo non vuol dire far piombare la squadra in un clima che tutti conosciamo e che non ci porterebbe da nessuna parte. Volevamo vedere delle mosse, che ci sono state e che ancora non possiamo giudicare. Domenica saremo su quei gradoni come sempre a sostenere la nostra maglia, i nostri colori, già contestati per troppo tempo". Fiducia per il momento. Ma non per sempre. Domenica prossima contro il Ravenna il Prato avrà il solito sostegno, in attesa anche di vedere all’opera alcuni nuovi arrivi. Ma non sarà sempre così. "Non è tutto concesso.

L. M.