Strategia Commini: "Zero fretta, noi ci siamo"

Il patron del Prato e la gestione del Lungobisenzio: "Ci serve un po’ di tempo anche per capire i possibili scenari che potrebbero aprirsi"

Migration

"Stiamo valutando la partecipazione alla manifestazione di interesse sulla gestione del Lungobisenzio. Qualsiasi sia la categoria dove giocheremo il prossimo anno, vorrei riportare i tifosi allo stadio della città e ricreare un po’ di entusiasmo. E in un’ottica di investimenti pluriennali che comprendano anche gli spazi accessori del Lungobisenzio, potrebbe essere utile poter programmare fin da subito il da farsi". Sta valutando le prossime mosse Stefano Commini, che ha preso visione dei documenti pubblicati dal Comune e, per il momento, non ha ancora ufficialmente presentato la sua partecipazione alla manifestazione di interesse. Niente panico. Non sembra che il nuovo patron del Prato abbia intenzione di tornare sui suoi passi. Anzi. C’è tempo fino alle 13 del 23 giugno per candidarsi all’avviso esplorativo, non vincolante e che non costringe a presentarsi anche al successivo bando di gestione. "Il bando, lo dico senza polemica, non è particolarmente conveniente. Giusto per fare un esempio, sappiamo già che andremo a prendere un impianto nel quale non potremo allenarci, visto che il sussidiario non sarà a disposizione. Quindi dovremo trovare anche un campo di allenamento. Ma va dato atto al Comune di aver rispettato quanto aveva detto a maggio – Spiega ancora Commini – . Stiamo valutando tutte le possibili congiunture. E ci serve un po’ di tempo per capire i possibili scenari. Sarà un onere importante, a maggior ragione per le varie difficoltà che ci troveremo ad affrontare, ma resto convinto che sia la scelta giusta per partire con un passo diverso e, magari, far tornare a sognare i tifosi".

La sensazione è che (fatto più che comprensibile) la nuova proprietà stia anche considerando che i tempi per presentare un campo omologato per la serie C, anche qualora si aggiudicasse la gestione del Lungobisenzio, sono assai brevi. La scadenza di metà luglio è prossima. E allora, con il Prato che deve giocare l’ultima partita per i play off, provare a vincerli per poi essere inserito in buona posizione in una graduatoria di merito (che considera anche vari parametri oltre al risultato sportivo, fra cui la disponibilità di un campo a norma) per ambire a un eventuale ripescaggio nei professionisti, che senso ha avere fretta di gestire un impianto costoso, solo parzialmente agibile e, nei fatti, addirittura superfluo per giocare in serie D? Potrebbe forse essere più strategico rimandare tutto al prossimo anno, dando più tempo al Comune per completare i lavori necessari, con la speranza di provare a vincere il campionato e ottenere di diritto il passaggio nel calcio professionistico. Ma qui si fermano le congetture. Restiamo ai fatti e alle dichiarazioni.

Commini continua a dire di voler tirare dritto sulla gestione del Lungobisenzio, per poi presentare subito i progetti sull’area stadio, che comprendono altri impianti e locali ad uso della città in via Firenze, una volta che si sarà aggiudicato il bando: "Pensiamo intanto a sostenere la squadra – chiosa il patron – . Le cose da fare sono tante, ma non ho intenzione di tirarmi indietro. Il mio progetto è di ampio respiro e mi immagino un percorso pluriennale che faccia evolvere pian piano la società e gli impianti ad essa collegati".

Leonardo Montaleni