
Un film che tutti gli omosessuali dovrebbero vedere, un film che tutti gli eterosessuali dovrebbero vedere. Tutti dovrebbero vedere "Let’s kiss – Storia di una rivoluzione gentile", in programmazione straordinaria martedì 4 ottobre al Cinema Terminale alle 21. Ovvero la storia di Franco Grillini che sarà presente in sala prima della proiezione dello splendido documentario che racconta la sua vita. Perché tutti dovrebbero vedere questa pellicola? Se non altro per capire meglio che le conquiste sociali della società italiana sono state il frutto dell’impegno e del coraggio di pochi. E a beneficiarne sono stati anche coloro i quali che ne hanno remato contro. Uno di questi impavidi sicuramente è stato proprio lui, Franco Grillini, figura storica del movimento omosessuale che ha portato avanti battaglie storiche, anche in Parlamento dopo la sua elezione come deputato nei Democratici di sinistra. Ma il suo impegno parte da molto lontano, da quando giovanissimo inaugura a Bologna la sede del Circolo di cultura omosessuale 28 giugno nel cassero di Porta Saragozza. Qualche anno più tardi fonda l’Arcigay nazionale, diventandone prima segretario e poi presidente. Nel film, tutta la sua vita raccontata e narrata in prima persona in totale sincerità: dalla sua infanzia in una famiglia di contadini a Pianoro in provincia di Bologna che ricorda le atmosfere di "Novecento" di Bernardo Bertolucci, alla laurea in pedagogia; dalla consapevolezza della propria identità sessuale fino all’impegno politico e istituzionale, passando per alcuni scontri storici nei vari talk show. Memorabili quelli con Paola Binetti e Carlo Giovanardi nei salotti televisivi di Giuliano Ferrara, Gianfranco Funari, Gad Lerner, Enzo Biagi. Alcune sequenze sono riportate nel documentario diretto dall’amico d’infanzia Filippo Vendemmiati. Franco Grillini non ha mai mollato, neppure negli anni in cui l’Aids mieteva vittime, lanciando delle provocazioni contro l’allora ministro della salute Carlo Donat Cattin (tutto nel film). Negli anni Grillini è diventato un autentico punto di riferimento per la comunità LGBT. Un’ora e mezzo di ricordi, alcuni toccanti e commoventi, quando Grillini ricorda la mamma Mafalda che pochi mesi prima della morte entra nel Parlamento e si diede laddove il figlio aveva la sua postazione. Storia di una rivoluzione gentile, come recita il sottotitolo del documentario che vedremo al Terminale martedì sera. Le giuste parole per definire l’impegno di Franco Grillini: "combattente" con il sorriso. Un uomo coraggioso che da pochi anni ha intrapreso un’altra battaglia importante, molto più privata e personale. Quella con la malattia, il mieloma, che in parte lo limita nei movimenti ma non certo nello spirito e nel coraggio. Toccanti le sequenze in cui Grillini un po’ acciaccato rientra in Parlamento in completa solitudine, mentre riecheggiano le urla delle sue esternazioni. Molti tabù sono stati abbattuti negli anni. E molti dei meriti vanno proprio a lui.
Federico Berti