
Si inserisce nella scia di valorizzazione del patrimonio artistico e archivistico del Centro Pecci la mostra "Spazio Radicale" che inaugura domani nelle sale del museo di viale della Repubblica. Lungo un itinerario articolato la nuova esposizione, aperta fino al 30 aprile, amplia e approfondisce la ricognizione sulle esperienze dell’architettura Radicale (già avviata con "Trilogia Urbana") e ragiona sul tema di ‘spazio’ Il nuovo progetto espositivo, sempre a cura di Stefano Pezzato, responsabile Collezioni e Archivi del Pecci, miscela opere della collezione permanente con i materiali del CIDArti Visive e dell’Archivio Lara-Vinca Masini, per allargare il contesto delle ricerche "radicali" fra la seconda metà degli anni Sessanta e gli anni Settanta del Novecento e offrire confronti inediti fra queste e l’arte contemporanea. Cronologicamente la mostra apre con l’opera "Esse" del poeta visivo Luigi Tola e si snoda lungo un percorso in cui si ritrovano i lavori di Vito Acconci, Karin Arink, Archizoom Associati, Andrea Branzi, Remo Buti, Paolo Canevari, Gilberto Corretti, Valie Export, Lucio Fontana, Neil Jenny, Andrey Kuzkin, Mario Mariotti, Alessandro Mendini, Gianni Pettena, Michelangelo Pistoletto, Stephen Shore, Ettore Sottsass jr, Superstudio e Ufo, per chiudersi con l’astrazione reticolare e modulare degli Istogrammi d’architettura e il nucleo di immagini di Superstudio - backstage 1966 -1978 interpretato da Cristiano Toraldo di Francia come uno sguardo personale, un’opera a posteriori, sul lavoro del gruppo di cui è stato uno dei protagonisti. Oltre a riferimenti a mostre o interventi specifici, fra le altre le due tappe di Superarchitettura alla Galleria Jolly 2 di Pistoia (1966) e alla Galleria Civica di Modena (1967) e la storica mostra Italy: The New Domestic Landscape al MoMa di New York (1972, in occasione della quale il critico d’arte Germano Celant coniò l’espressione "Architettura Radicale", il percorso espositivo è pervaso di documenti provenienti dall’archivio della grande critica d’arte Lara-Vinca Masini che dei Radicali è stata un’attenta osservatrice e sostenitrice; materiali di cui il Centro Pecci è oggi depositario.
F. T.