Sparò alla compagna malata per pietà La grazia di Mattarella in extremis

I due precedenti in città. L’omicidio di Grazia Maranghi sconvolse Prato

Sparò alla compagna malata per pietà  La grazia di Mattarella in extremis

Sparò alla compagna malata per pietà La grazia di Mattarella in extremis

Non riusciva più a vederla soffrire. Dopo anni in cui l’aveva accudita con amore, il vigile urbano in pensione, Vitangelo Bini, decise di mettere fine alle sofferenze. Prese una pistola dalla sua collezione privata e si recò in ospedale a Prato dove la moglie, Mara Tani, 82 anni, malata terminale di Alzheimer, era ricoverata. Giunto al capezzale della donna, coprì il volto e il petto dell’amata e sparò tre colpi, alla testa e al petto, poi si sedette su una sedia in attesa della polizia. Era il primo dicembre 2007. Bini fu arrestato e processato per omicidio volontario. La difesa ha sempre insistito sul fatto che Bini ha agito "per motivi di particolare valore morale o sociale". Bini uccise, sì, ma per altruismo perché amava la moglie. Il suo gesto estremo fu spinto dalla "pietà" per quella donna che ancora amava. Dopo la condanna definitiva, Bini ha ricevuto la grazia dal presidente della Repubblica Mattarella.

Quello di Bini non è il solo caso che ha scosso la città. Nel settembre 2013 il professore di matematica in pensione Sergio Maranghi, 86 anni, strangolò la moglie Maria Grazia Centuaro, 81, mentre dormiva nel suo letto nella loro casa di via Guasti. Maria Grazia, conosciuta per il passato glorioso del suo negozio di alta moda, era appena tornata dall’ospedale. Fu lo stesso Maranghi a confessare ai carabinieri di aver ucciso la moglie. Maranghi fu condannato a sei anni e quattro mesi in abbreviato.