
Spara alla vicina La pistola si inceppa: salva per miracolo Arrestato pensionato
Quando i rapporti fra vicini non sono buoni... Poteva trasformarsi in tragedia il litigio scoppiato ieri, all’ora di pranzo, in via del Sabotino a Narnali dove un pensionato di 71 anni, Pasquale Gilio, muratore originario della Basilicata che vive da oltre 30 anni a Prato, ha afferrato una pistola e l’ha rivolta contro la vicina, 50 anni, premendo il grilletto. L’arma era carica, Gilio era consapevole di quello che stava facendo. Se la pistola non si fosse inceppata, a quest’ora saremmo costretti a scrivere tutta un’altra storia. Per fortuna, quell’arma non ha mai sparato, nonostante i ripetuti tentativi di Gilio. La donna, a parte il fortissimo spavento, non ha riportato conseguenze: è salva per miracolo. Non è stato necessario neppure il ricovero in ospedale.
Che cosa è scattato nella testa dell’anziano tanto da fargli perdere la ragione in quel modo? Ancora non è chiaro ma tutto è cominciato poco prima dell’ora di pranzo quando il pensionato è tornato a casa dopo aver fatto la spesa. L’uomo vive all’ultimo piano di una palazzina della strada senza sfondo. Al piano terra abita la coppia di cinquantenni insieme alla mamma di lei, che ha difficoltà di deambulazione. Ieri marito e moglie stavano facendo alcuni lavori edili per sistemare l’ingresso del vialetto sulla parte posteriore della casa. Volevano realizzare una rampa di accesso per far passare la carrozzina dell’anziana. Lavori che Gilio non avrebbe digerito.
Quando è tornato a casa e ha visto i coniugi intenti a sistemare il vialetto, ha perso la testa. E’ andato in casa senza dire nulla ed è subito sceso. Ha atteso la donna e le ha puntato l’arma (una pistola a tamburo calibro 38) all’addome, poi ha premuto il grilletto. Per fortuna, la pistola – che era carica – si è inceppata e lo sparo non è partito. A quel punto ne è nata una colluttazione.
Il marito della donna si è scagliato contro il pensionato – che fra l’altro ha problemi di deambulazione – nel tentativo di disarmarlo. Gilio lo ha morso provando ancora una volta a premere il grilletto. Nel frattempo i vicini di casa, allarmati dalle urla, hanno chiesto aiuto ai carabinieri. In poco tempo i militari dell’Arma, insieme al colonnello Sergio Turini, sono arrivati sul posto. Gilio aveva ancora la pistola in mano, l’ha lasciata solo grazie all’intervento dei carabinieri. L’uomo è stato portato in caserma. E’ stato chiesto l’intervento del 118 ma nessuno è stato costretto a ricorrere alle cure mediche: nonostante il forte choc marito e moglie non hanno riportato conseguenze fisiche.
L’anziano, assistito dall’avvocato Luca Betti, è stato interrogato dal magistrato di turno ed è accusato di tentato omicidio e porto illegale dell’arma. Dagli accertamenti, infatti, è risultato che Gilio non ha il porto d’armi: pistola e proiettili erano detenuti illegalmente. Secondo quanto riferito, ha dichiarato ai carabinieri di aver trovato l’arma in un cassonetto. Una spiegazione poco plausibile su cui i carabinieri cercheranno conferme. Il pensionato ha ricostruito la dinamica dei fatti in maniera un po’ diversa dalle due vittime. Non ha negato il porto della pistola ma ha sostenuto di aver sparato per difesa in seguito alla colluttazione avuta con l’uomo. Ha confermato, inoltre, di avere da anni in sospeso questioni civilistiche per la proprietà del cancellino sul retro. E’ stato portato in carcere alla Dogaia in attesa dell’udienza di convalida.
Il pensionato abita nel terratetto da molti anni. Descritto come una persona schiva e riservata, aveva avuto altre volte screzi con i vicini, soprattutto con la coppia che abita al primo piano. Pare non avesse più rapporti neppure con i cinque figli, avuti da due donne diverse. Un uomo solo, affetto da alcune patologie, che usciva poco. Nessuno si sarebbe mai immaginato che in casa teneva una pistola pronta a sparare.
Laura Natoli