Silli sentito in procura: "Ho scritto all’Arma in modo trasparente". Lunedì Turini dal gip

Il sottosegretario ascoltato ieri mattina come persona informata sui fatti in merito all’interessamento sul trasferimento del militare arrestato "Me lo aveva chiesto Matteini Bresci, ho agito in buona fede" .

Silli sentito in procura: "Ho scritto all’Arma  in modo trasparente". Lunedì Turini dal gip

Silli sentito in procura: "Ho scritto all’Arma in modo trasparente". Lunedì Turini dal gip

Giorgio Silli è stato sentito ieri mattina in procura a Firenze come persona informata sui fatti in merito all’inchiesta-terremoto che ha portato agli arresti del tenente colonnello dei carabinieri Sergio Turini e dell’imprenditore pratese, Riccardo Matteini Bresci, ad del Gruppo Colle, accusati di corruzione. Il nome del sottosegretario agli Esteri, che non è indagato, è spuntato fuori nelle carte dell’inchiesta per essersi interessato al trasferimento di Turini su richiesta di Matteini Bresci. Silli (che fra l’altro è impegnato nella campagna elettorale per le Europee per Noi Moderati) era stato convocato in procura già da qualche giorno senza sapere il motivo. "L’ho appreso dai giornali", ha commentato. Ieri è stato ascoltato per oltre un’ora dal procuratore aggiunto Luca Tescaroli, dai sostituti Lorenzo Boscagli, Lorenzo Gestri e Massimo Petrocchi (applicato per il procedimento a Firenze). Silli ha ribadito e confermato di essersi interessato alla situazione di Turini solo dietro espressa richiesta di Matteini Bresci, che il politico conosce bene in quanto imprenditore molto noto nel pratese. Silli ha spiegato ai magistrati di aver ascoltato Matteini che chiedeva venisse evitato o quanto meno ritardato il trasferimento di Turini, in quanto carabiniere importante per il territorio pratese, anche vista l’assenza (in quel momento) del prefetto.

Il sottosegretario ha confermato di aver scritto una mail al comando dell’Arma rappresentando quanto gli era stato detto, "senza conoscere il carabiniere", ha precisato. "Quando ho ricevuto la risposta negativa da parte dell’Arma la cosa è finita lì – ha aggiunto – Anche perché non si tratta di materia di mia competenza. Di richieste da parte del territorio ne ricevo tantissime ogni giorno".

L’interessamento di Silli, quindi, si sarebbe limitato a quella unica mail che, fra l’altro, non ha ottenuto il risultato sperato da Matteini e Turini. L’Arma aveva già disposto il trasferimento del carabiniere a Potenza, forse subodorando qualcosa di poco chiaro, dove avrebbe dovuto prendere servizio a settembre. "Ho sottolineato come Matteini sia, dal mio punto di vista, un imprenditore illuminato e capace del distretto nonostante non sia un sostenitore del centrodestra. Mi sono mosso in assoluta buona fede e in maniera trasparente", ha detto. Di quelli che poi erano i rapporti fra l’imprenditore e il comandante dei carabinieri Silli non era a conoscenza.

Rapporti su cui la Dda ha acceso un faro indagando su alcuni imprenditori cinesi. L’inchiesta dei carabinieri del Ros è nata come costola di un’altra più vasta e tutt’ora in corso alla Dda.

Le indagini dei carabinieri del Ros andranno avanti ed è possibile che nei prossimi giorni i magistrati sentano altre persone.

Intanto per lunedì è stato fissato l’interrogatori di garanzia di Turini, che è alla Dogaia, ed è assistito dall’avvocato Giovanni Renna. Ancora non sono stati fissati quelli a Mattenini Bresci, che è ai domiciliari, difeso da Pier Matteo Lucibello, e del’investigatore privato, Roberto Moretti, a cui il carabiniere avrebbe indirizzato alcuni clienti. Fra le contestazioni ci sono gli svariati accessi illeciti (99) che Turini avrebbe fatto nelle banche dati delle forze di polizia (sdi) come "favori" all’amico Matteini Bresci per tenerlo informato sulle posizioni di alcuni dipendenti, di familiari e di altri imprenditori. Avrebbe inoltre rivelato dettagli su alcune inchieste in corso sia all’imprenditore sia all’investigatore privato. In cambio avrebbe ricevuto un viaggio gratis per il figlio negli Stati Uniti dall’ad del Gruppo Colle e tre bottiglie di Ornellaia dall’investigatore privato. Oltre all’interessamento di Matteini Bresci per evitare il trasferimento da Prato. "Merce di scambio" per la procura che farebbe ipotizzare il reato di corruzione per i tre indagati. Turini deve rispondere anche di atti contrari ai doveri d’ufficio, accesso abusivo al sistema informatico (sdi) e peculato.

Laura Natoli