REDAZIONE PRATO

Sfregiata sotto casa L’ex fidanzato di Martina rimane in carcere "Gravi indizi invariati"

Dopo gli interrogatori di garanzia il gip ha rigettato la richiesta di attenuazione della misura per Laurini, presunto mandante del pestaggio, e per Schininà, che sarebbe stato l’intermediario .

Sfregiata sotto casa L’ex fidanzato di Martina rimane in carcere "Gravi indizi invariati"

Emiliano Luarini resta in carcere. Così come Mattia Schininà. Lo ha deciso il gip Francesca Scarlatti in seguito agli interrogatori di garanzia che si sono tenuti venerdì scorso in tribunale a Prato. "Allo stato attuale le esigenze cautelari restano invariate", ha scritto il gip motivando la sua decisione. Niente attenuazione della misura dunque per l’ex fidanzato e presunto mandante dell’aggressione avvenuta ai danni di Martina Mucci, cameriera di 29 anni, la notte del 21 febbraio scorso nell’androne di casa sua in via Fonderia alla Pietà, e per il presunto intermediario fra Laurini e i due picchiatori assoldati nelle palestre di pugilato di Scandicci per pestare la giovane donna. Il quadro dei gravi indizi di colpevolezza resta lo stesso anche alla luce delle dichiarazioni che i tre arrestati hanno reso di fronte al gip venerdì scorso. In carcere alla Dogaia per la violenta aggressione nei confronti di Martina Mucci sono finiti l’ex fidanzato ed ex pugile Emiliano Laurini, 41 anni, difeso da Edoardo Burelli, Mattia Schininà, 20 anni, difeso da Michele Savarese, e Kevin Mingoia, 19 anni, difeso da Antonio Bertei e Alessandra Mattei. Sono tutti accusati di lesioni aggravate, sfregio permanente e rapina aggravata in concorso. C’è poi un sedicenne, assistito da Mattia Alfano, che il giorno prima degli interrogatori si è presentato spontaneamente in Questura riferendo di essere il secondo aggressore materiale, oltre a Mingoia, quello che la polizia stava ancora cercando e che non aveva identificato fino a quel momento. Il giovane è stato denunciato e gli atti sono stati trasmessi alla Procura dei Minori.

Gli interrogatori non hanno offerto nessuno spunto indiziario nuovo, secondo il gip, che possa variare il quadro cautelare che ha portato a emettere l’ordinanza. Laurini ha tentato di alleggerire la sua posizione dicendo di non aver ordinato di pestare in quel modo selvaggio Martina, mentre Schininà si è tirato completamente fuori sostenendo di non essere stato lui a fornire quel contatto all’ex fidanzato della vittima. Versione che è stata smentita dagli altri due. Anzi, secondo quanto scritto dal gip, risulta che Schininà abbia preso "parte attiva alla fase preparatoria del delitto". Gli avvocati di Laurini e di Schininà hanno già presentato Riesame, mentre i difensori di Mingoia hanno deciso di attendere ulteriori sviluppi.

Nel frattempo, la polizia, coordinata dal pm Valentina Cosci, sta valutando la possibilità che ci sia una quinta persona coinvolta nella brutale aggressione del 21 febbraio. Si cerca di trovare conferme nelle dichiarazioni rese dal sedicenne alla polizia. Il minorenne ha sostenuto di non sapere chi doveva andare a picchiare. "Mi avevano detto di dover ’dare una lezione’ a un trans che avrebbe avuto delle questioni in sospeso con Laurini", è stata la sua giustificazione. "Mi hanno dato 400 euro", ha aggiunto. Versione che al momento deve trovare riscontro e che di certo non alleggerisce la sua posizione.

Laura Natoli