REDAZIONE PRATO

Sfida al virus nel segno dell’arte Ecco Galleria 33 in via Firenzuola

I due titolari hanno scelto di tornare nella loro Prato dopo un’esperienza a Pistoia "Attirati dalla movida"

Si chiama Galleria 33. E’ la nuova scommessa imprenditoriale, inaugurata subito dopo il via libera del governo alla riapertura delle attività di ristorazione, di Tommaso Taiti e Davide Berti. I due, entrambi pratesi, dopo l’esperienza a Pistoia con "Ciccia e Sushi" avevano già deciso di tornare nella loro città d’origine per provare ad approfittare delle opportunità offerte dalla movida.

"Avevamo individuato gli spazi, in via Firenzuola al posto della precedente galleria d’arte, e dopo tre mesi di lavori per arredare il ristorante eravamo pronti a partire proprio qualche giorno prima che scoppiasse la pandemia – raccontano Taiti e Berti –. Abbiamo rimandato l’inaugurazione e ne abbiamo approfittato per metterci a norma con tutti i protocolli anti-contagio. L’entusiasmo è rimasto invariato e, anzi, la risposta è stata superiore alle attese. I pratesi hanno voglia di tornare alla normalità e ci hanno subito apprezzato".

Oltre a proporre una cucina tipica toscana, con qualche prodotto e qualche piatto che però strizza l’occhio anche al Giappone o ad altre culture europee (per esempio quella spagnola), i due titolari di Galleria 33 hanno anche dato grande rilevanza all’arredamento, inserendo nel loro ristorante alcune opere degli allievi dell’artista Andrea Martinelli. Un modo per conservare, in parte, la vecchia funzione di quegli spazi di via Firenzuola. Approfittando della nuova pedonalizzazione, inoltre, Taiti e Berti hanno anche già arredato quasi come un giardino parte della piazzetta del Pesce, ma la utilizzano per il momento solo per gli aperitivi: "Siamo partiti adesso. Stiamo valutando se servire o meno la cena all’esterno. Molti ce lo chiedono – precisa Berti –. Non è escluso che in futuro possa essere un valore aggiunto. L’importante è che la città si rialzi alla svelta".

L.M.