Sentieri di voci e di lavoro A Cavarzano il cammino che racconta la nostra storia

Domenica inaugurazione dei pannelli interattivi con le testimonianze raccolte anche fra gli anziani. I carbonai, le cannicciaie, le memorie di guerra, le leggende del bosco e le battaglie delle donne. .

Sentieri di voci e di lavoro   A Cavarzano il cammino  che racconta la nostra storia

Sentieri di voci e di lavoro A Cavarzano il cammino che racconta la nostra storia

I boschi popolati di carbonai, taglialegna e cannicciaie, dove in autunno le castagne seccano al calore di un fuoco sempre acceso. Il Trebbio, dove riunirsi per filare e scambiarsi confidenze e le tracce delle trincee e delle postazioni di difesa della Linea Gotica. È il mondo del borgo di Cavarzano seconda tappa, dopo il villaggio-fabbrica de La Briglia, degli itinerari di "Sentieri di voci e lavoro nei borghi dell’Appennino", curato dalla Fondazione Cdse in collaborazione con i Comuni della Val di Bisenzio e finanziato dalla Regione. L’itinerario del borgo di Cavarzano è segnato da 7 pannelli interattivi con codici QR che rimandano ai video delle testimonianze raccolte dal Cdse: saranno inaugurati dalla passeggiata "Scoprendo Cavarzano – tra antichi mestieri, memorie di guerra e leggende del bosco" in programma domenica alle 10 con ritrovo alla chiesa di Cavarzano (partecipazione gratuita prenotazione obbligatoria su www.visitvalbisenzio.itprenotazione_eventi).

Nei pannelli rivivono il lavoro quotidiano nei castagneti e nelle carbonaie, le botteghe e gli alloggi per i villeggianti che nelle estati del Novecento affollavano il borgo e il coraggio delle donne, pioniere dell’emancipazione femminile, perché costrette ad occuparsi da sole della famiglia quando gli uomini si spostavano per la stagione in Maremma, in Corsica e in Sardegna o andavano a cercar fortuna oltreoceano. E poi i mulini della valle del Carigiola e il passaggio del fronte nel 1944, con lo sfollamento degli abitanti che cercarono rifugio nei boschi e nelle grotte e il comando tedesco e Mezzacosta. Il progetto è stato realizzato con coinvolgimento di scuole, associazioni, Rsa per la raccolta di fonti orali. "Il corpus di testimonianze, insieme al materiale già presente nel nosstro archivio Cdse, è stato utilizzato per la creazione degli itinerari a piedi, prima a La Briglia, ora a Cavarzano e prossimamente di Luicciana – sottolinea Alessia Cecconi, direttrice Cdse - La comunità della Val di Bisenzio è stata fortemente coinvolta nel progetto". La creazione dei percorsi è accompagnata da un calendario di iniziative in modo che gli itinerari diventino presidi visivi sul territorio, percorsi divulgativi, strumento di valorizzazione turistica e animazione territoriale.

Nella foto: Alessia Cecconi, Maria Lucarini, Luisa Ciardi