"I nostri figli parlino solo italiano". Scuola: idea dei genitori cinesi, scatta l'obbligo

A San Niccolò gli studenti di origine orientale non potranno parlare cinese nemmeno a ricreazione e nei corridoi

Studenti a lezione (foto di repertorio)

Studenti a lezione (foto di repertorio)

Prato, 15 settembre 2018 - Niente 'Ni hao' per dire ciao e neanche 'xie xie' per dire grazie. Al conservatorio San Niccolò di Prato, scuola frequentata da 490 alunni italiani e cinesi, dal nido al liceo scientifico, anche durante l'orario di ricreazione e nei corridoi si parlerà solo ed esclusivamente in italiano. La regola scatterà lunedì, al suono della prima campanella dell'anno scolastico, quando sarà spiegata a tutti gli studenti.

A suggerirla sono stati proprio i genitori degli alunni cinesi. "Abbiamo integrato il regolamento dell'istituto - ha spiegato la preside Mariella Carlotti - inserendo questa regola che lunedì andrò a spiegare agli studenti, soprattutto a quelli della primaria e della secondaria di primo grado. Nella nostra scuola non ci sono bambini italiani e bambini cinesi, ci sono solo bambini".

Come riporta Il Tirreno, ai ragazzi sarà sottolineato che non si tratta di una misura punitiva ma di un'occasione di incontro, di amicizia e di ancora maggiore integrazione. All'inizio ci sarà un pochino di tolleranza per i più piccoli specialmente ma, anche le eccezioni, «dovranno confermare la regola», precisa il dirigente scolastico. Chi poi continuerà a parlare cinese sarà richiamato dagli insegnanti che, di volta in volta, cercheranno di capire le singole circostanze.

«Al nido e alla scuola dell'infanzia - conclude la preside - abbiamo bimbi nati da genitori cinesi ma con cittadinanza italiana. Famiglie qui radicate che hanno scelto di dare la cittadinanza italiana ai figli». La regola, infine, viene sottolineato, è fatta per abbassare le barriere, per evitare che gli studenti creino dei gruppi a secondo della nazionalità.