"Scempio hub E il distretto va a rotoli"

"Scempio hub  E il distretto  va a rotoli"

"Scempio hub E il distretto va a rotoli"

Cavalcando l’onda dell’economia circolare si è pensato di farci spingere anche dall’Europa verso la creazione di un Hub degli scarti tessili del valore di 20 milioni per 20mila metri strappati al verde in un’area devastata dalla presenza di infrastrutture impattanti. Un’area che il Comune venderà ad Alia, che sarà regista dell’operazione e diventerà la capofila della Multiutility da quotare in Borsa. Un hub che dovrebbe diventare operativo già dal 2026, basato su un macchinario che ancora non esiste e che nella relazione sul tessile green della Commissione Europea viene oggi definito con limiti tecnologici non superabili. Tutto con soldi pubblici. Emergono intanto i bisogni della città produttiva: mancano artigiani, filature, operai specializzati, controlli su quei prodotti che il distretto genera e distribuisce nella fast fashion e che fanno il distretto tessile complice della sua stessa rovina. Fra l’indifferenza generale, si lascia accanire gli enti che certificano i prodotti su aziende stremate da una inutile burocrazia, mentre, è bene ribadire, il comparto del fast fashion prospera a fasi alterne con pochi controlli che fanno emergere tante irregolarità. Tornando allo scempio dell’Hub a Baciavallo, in questi mesi non si è mai entrati nel merito delle tante questioni, bollando gli oppositori di esser primitivi. Agli abitanti della zona si è riusciti solo a rispondere con frasi inopportune, o cercando di spaccare il fronte dei contrari offrendo in dote compensazioni che sono le riproposizione di quanto da decenni era stato promesso.

Luca Soldi

Cittadino di Prato Sud