SARA BESSI
Cronaca

Sanitari senza vaccino, problemi a catena Le nuove assunzioni non bastano a sostituirli

L’Asl ha chiesto il via libera per 137 infermieri, ma per ora saranno soltanto 60. I sindacati: "Preoccupati per la tenuta dei servizi"

PRATO

Le sospensioni per sanitari, infermieri e medici no vax sono in arrivo. E con questi provvedimenti, dovuti alla mancata osservazione dell’obbligo vaccinale previsto dal decreto 44 del 2021, arriva anche l’allarme per le sostituzioni di coloro che saranno sospesi dal servizio. A Prato, per il momento, sono 12 gli infermieri che riceveranno la notifica oltre a una decina fra tecnici e tecnici sanitari. Su 14.000 dipendenti, in tutta l’Asl Toscana centro sono circa 300 coloro che hanno per ora rifiutato il vaccino, a cui si dovrà aggiungere anche il personale sanitario che opera nelle strutture socio sanitarie private e in enti esterni. E il problema legato alle sostituzioni del personale sospeso si va ad aggiungere alla difficoltà dettata dal blocco delle assunzioni visto che, come sottolineano i sindacati, la Regione non sta provvedendo a coprire il turn over del 2021. Per gli infermieri ci sarebbe la graduatoria Estar, ma appunto le assunzioni sono ferme.

Un bel dilemma, che ha spinto il direttore generale dell’Asl Toscana Centro, Paolo Morello Marchese, ad avanzare la richiesta di un pacchetto di 137 infermieri da collocare nelle strutture sanitarie di Firenze, Prato, Empoli e Pistoia. "Al momento è stata autorizzata l’assunzione di 60 infermieri che potremo impiegare dove c’è maggiore necessità", spiega Morello. Assunzioni in numero ancora insufficiente ma che sono comunque un primo aiuto per l’azienda sanitaria che ha intanto inviato le prime 54 sospensioni ad altrettanti infermieri e a un medico. Sospensioni che comportano il mancato pagamento dello stipendio e l’interruzione dell’anzianità di servizio. Intanto ci sono già 11 infermieri che dopo la notifica hanno deciso di ingranare la retromarcia e hanno comunicato ai vertici aziendali la volontà di intraprendere il percorso vaccinale. Procedura che sarà seguita dall’Asl fino alla conclusione e che prevede l’effettuazione della vaccinazione. Il che significa che la sostituzione del personale - in caso di sospensione - non comporterà un aggravio di spesa. Morello annuncia inoltre altri provvedimenti in arrivo la prossima settimana, in attesa di avere risposta da parte degli ordini professionali.

Per i lavoratori che, di fronte alla mancata vaccinazione, presentano una giustificazione fondata su validi motivi, l’Asl ha comunque previsto un certo numero di posti nei quali quegli stessi lavoratori potranno essere ricollocati al di fuori, però, dell’attività sanitaria. Si tratta, comunque, di piccoli numeri. Intanto i sindacati si dicono "preoccupati" "per la tenuta dei servizi in vista delle sospensioni e della difficoltà nelle sostituzioni del personale infermieristico", come spiega Massimo Cataldo della Funzione pubblica Cisl Firenze Prato. "Nel novero delle persone che verranno sospese c’è da pensare anche a coloro che sono iscritti agli ordini delle città di provenienza. Ci troviamo di fronte ad un’incognita".

"Ancora non sappiamo come l’Asl intenderà sostituire i lavoratori sospesi. Presto avremo un passaggio con la Regione - dice Riccardo Bartolini segretario Sanità Fp Cgil Toscana - La procedura non è chiarissima ma gli effetti concreti si possono determinare nel giro di un mese. Sostituirli sarà un problema, ma a monte c’è un problema più grosso. Infatti la Regione non sta coprendo il turn over 2021. Lo scorso anno le assunzioni a tempo determinato per aprire nuovi servizi sono state possibili solo grazie al sostegno dello Stato".

Sara Bessi