
Carlo Cracco
Prato, 20 settembre 2015 - Lavorare in una delle cucine più rinomate al mondo è il sogno di qualsiasi chef. Lo è ancora di più se si hanno appena 20 anni e in tasca un diploma dell’istituto alberghiero Datini preso da poco. A volte però la determinazione e l’impegno ripagano più di ogni altra cosa degli sforzi fatti. È così che, quasi per caso, Niccolò Mecca, 20enne pratese, è entrato nello staff del ristorante milanese di Carlo Cracco, l’impietoso giudice di MasterChef oltre che chef di uno dei locali più famosi d’Italia, eletto tra i 50 migliori ristoranti al mondo, con due stelle Michelin e appena consacrato come locale dell’anno. Una bella soddisfazione per il giovane che, quasi incredulo, pochi giorni fa è stato chiamato per un colloquio con Luca Sacchi, sous chef del ristorante di via Victor Hugo.
«Non ci volevo credere quando mi hanno telefonato - spiega il giovane - quando ho mandato il curriculum, l’ho fatto per tentare ma non immaginavo che avrei messo piede in una delle cucine più importanti d’Italia». E invece è andata proprio così. A convincere lo staff del giudice di MasterChef è stata, oltre alla preparazione del giovane cuoco pratese, anche la determinazione e la sua voglia di imparare.
«È stato mio zio a trasmettermi la passione per la cucina - continua - Ho sempre amato stare tra i fornelli e poi con la scuola mi sono specializzato. Non c’è un piatto in particolare che prediligo su altri, mi piace imparare a fare tutto, dagli antipasti ai dolci perchè credo che un grande chef debba essere preparato a 360 gradi». Nonostante la giovanissima età Niccolò Mecca vanta un curriculum invidiabile: «Appena preso il diploma ho fatto la stagione a Venezia, prima ancora ho lavorato alla Rocca di Montemurlo e al ristorante Toscana Faire di Pistoia - spiega - In più sono stato in Francia per imparare l’arte della pasticceria e con la scuola ho fatto uno stage in Cina».
A fianco di Niccolò, per insegnargli i segreti del mestiere, ogni giorno c’è Carlo Cracco che non è il giudice severo che appare in televisione ma «uno chef sempre presente in cucina, molto attento a quello che viene servito, ma soprattutto una persona disposta ad insegnare ai più giovani - continua il ragazzo - Mi trovo benissimo, con me ci sono tutte persone molto disponibili ad insegnarmi e ad aiutarmi. Ce la sto mettendo tutta, per adesso mi occupo dei piatti di entrata e spero di poter continuare questa esperienza più a lungo possibile». Grande soddisfazione anche per il preside del Datini Daniele Santagati: «Siamo molto contenti - interviene - Niccolò non è l’unico della scuola ad averci dato grandi soddisfazioni. Chi segue un buon percorso di studi riesce subito a trovare occupazione e questo ci inorgoglisce».