REDAZIONE PRATO

Risolto il giallo del cane con la testa tagliata

La macabra scoperta a Viaccia. Le guardie zoofile: "L’animale è stata abbandonato dopo la morte per evitare le spese di smaltimento"

La macabra scoperta della testa di un cane decapitata e buttata in un campo aveva sollevato non poche preoccupazioni. Si era pensato a strani riti satanici, all’usanza diffusa in alcune comunità straniere di mangiare animali o gatti tanto che su quel caso venne aperta un’inchiesta per capire se si potesse procedere per uccisione di animale.

Il rinvenimento risale al gennaio scorso. La testa del cane – di taglia media – era stata ritrovata da un passante in un campo a Viaccia, al confine con via Pistoiese. Immediato l’allarme. In questi mesi le indagini sono state condotte dalla polizia giudiziaria e dalle guardie zoofile di Earth. "La testa del cane è stata tagliata quando l’animale era già morto – spiega oggi il comandante delle guardie zoofile Pasquale Pettorino – Ci siamo avvalsi della consulenze dell’istituto di zooprofilassi di Firenze che ha stabilito come l’animale fosse già morto quando la testa è stata staccata probabilmente da animali che ne hanno depredato il cadavere". Le indagini della guardie zoofile si sono avvalse anche dell’uso di un drone alla ricerca delle altre parti del corpo dell’animale nella zona che, però, non sono state trovate. "E’ possibile che il proprietario abbia abbandonato il cane dopo la morte per non pagare le spese di smaltimento della carcassa come è previsto per legge – aggiunge Pettorino – e che poi il corpo sia stato smembrato e la testa staccata da altri animali in quel campo". La ricostruzione è stata fornita anche alla Procura che, per eseguire le indagini, aveva ipotizzato il reato di uccisione di animale. "La vicenda – ha sottolineato ancora Pettorino – ha assunto un particolare rilievo sociale in un contesto multiculturale come quello pratese dove convivono diverse etnie. Per questo è fondamentale fugare ogni dubbio o leggende metropolitane: non ci sono prove che l’animale sia stato ucciso per essere mangiato come qualcuno erroneamente crede. Invece ipotizziamo che il cane sia stato abbandonato per non pagare le spese di smaltimento. E’ bene chiarire questo aspetto perché non si diffondano false notizie". Le guardie ricordano l’importanza di un corretto smaltimento degli animali post mortem nell’interesse sanitario e per evitare sanzioni.