REDAZIONE PRATO

Rifiuti sotto la strada: via tonnellate di inerti

La procura ha accolto la richiesta dei legali: dissequestrato il cantiere. L’area liberata dai materiali non idonei scoperti dai militari forestali

La procura di Prato ha accolto la richiesta di dissequestro per il cantiere di lavori stradali, finito nel mirino del Nucleo investigativo dei carabinieri forestali di Prato (Nucleo investigativo di polizia ambientale agroalimentare e forestale) a novembre scorso, nella zona fra via Casini e via Tanaro. La richiesta del dissequestro è stata presentata dai legali di parte (in un primo momento è stata negata).

L’area di circa mille metri quadrati era finita sotto sequestro, dopo controlli di routine effettuati dai militari forestali congiuntamente a tecnici prevenzione ambiente del Dipartimento Arpat di Prato, perché erano stati rinvenuti materiali non idonei all’uso. Ipotesi investigativa che poi era stata suffragata dai prelievi e dai successivi esami effettuati sui materiali: il risultato aveva fatto scoprire che erano stati utilizzati inerti, rifiuti speciali derivanti da attività di costruzione e demolizione edili. Un intervento di miglioramento che il proprietario del confinante podere Malavolta aveva affidato a una ditta privata di Montemurlo per assolvere a quegli oneri di urbanizzazione secondaria che aveva in sospeso con il Comune di Montemurlo.

Il proprietario del podere aveva infatti effettuato un intervento di recupero dell’area agricola

e annesso rudere colonico. Il cantiere bloccato fino a ieri è relativo all’ampliamento della strada accanto alla villa e alla realizzazione di un marciapiede. Contestualmente al sequestro delle settimane scorse, i carabinieri forestali hanno proceduto anche alla denuncia all’autorità giudiziaria del titolare della ditta esecutrice dei lavori: il reato ipotizzato è di gestione abusiva di rifiuti consistente nello smaltimento non autorizzato di rifiuti edili che venivano, invece, utilizzati quale materiale inerte nell’ambito di un cantiere di lavori stradali.

Un mese fa circa è stata ultimata la rimozione del materiale da parte della ditta a cui il privato cittadino aveva affidato l’intervento: da quei mille metri quadrati di terreno sono state rimosse parecchie decine di tonnellate di rifiuti speciali rifiuti speciali, smaltite del tutto a parte dell’indagato. La rimozione è avvenuta regolarmente. Adesso possono riprendere i lavori per l’ampliamento della strada e per la costruzione del marciapiede. La fettuccia bianca e rossa delimitante il cantiere sequestrato è stata rimossa ieri mattina dai militari forestali che attendono eventuali ulteriori disposizioni da parte della procura.

Sa.Be.