di Sara Bessi
PRATO
"Prato vi abbraccia e non vi lascia soli". Saranno le parole, un pensiero, un disegno a superare l’isolamento, ad attraversare i muri dell’ospedale e a raggiungere uno per uno i pazienti alle prese con il coronavirus e costretti a trascorrere le feste in un reparto sanitario, lontani dalla propria famiglia. L’iniziativa è nata dall’incontro con Vincenzo Santoro, medico geriatra che opera nel reparto di Villa Fiorita guidato da Bruna Lombardi, direttore del dipartimento medicina fisica e riabilitativa dell’Asl Toscana Centro: dal 13 novembre il reparto accoglie pazienti Covid.
Sarà Santoro a trasformarsi in un Babbo Natale speciale, la mattina del 25 dicembre, indossando il tradizionale abito rosso, una barba bianca, rigorosamente protetto da visiera, mascherina e guanti, per consegnare ai ricoverati di Villa Fiorita i pensieri di auguri che La Nazione intende raccogliere fra i propri lettori. "Scrivete messaggi d’auguri ai pazienti Covid, fatelo come se doveste scriverli a un vostro familiare. Facciamo capire a queste persone che Prato è a loro vicina e lotta con loro per superare la malattia", è l’appello Santoro. Chi lo desidera può dunque inviare il proprio pensiero natalizio, di vicinanza e solidarietà, scrivendo una mail a [email protected] oppure inviando un messaggio Whatsapp al numero della nostra redazione 337.1063052. Insieme alle lettere ci saranno anche i regali fatti dagli operatori del reparto per un Natale un po’ meno in salita. "Siamo stati chiamati a dare il nostro contributo professionale e lo abbiamo accolto con entusiasmo", commenta Bruna Lombardi. "Si tratta di un’esperienza che ci sta arricchendo tantissimo sotto il profilo umano: il nostro è un gruppo che getta sempre il cuore oltre l’ostacolo. Ogni giorno mettiamo a disposizione la nostra professionalità per la cura di questi pazienti. Vista la nostra preparazione specifica nella riabilitazione, durante la degenza dei pazienti a Villa Fiorita ci prodighiamo per fare svolgere attività di fisioterapia e aiutare i degenti a superare le conseguenze fisiche della loro immobilizzazione al letto che a volta dura anche molte settimane". La fisioterapia diventa così un valore aggiunto per il reparto medicina Covid di Villa Fiorita, prima che i pazienti facciano ritorno alle proprie case. Vi lavorano dieci medici, trenta operatori fra infermieri e operatori socio sanitari e dieci fisioterapisti con turno medico sulle 24 ore.
Li abbiamo incontrati in quella che fino a qualche tempo fa era la palestra destinata alle attività di riabilitazione, adesso trasformata in una cosiddetta "zona pulita", quella dove i sanitari si vestono e dove, come simulacri di speranza, oscillano nel vuoto, appese alle grate della riabilitazione mascherine e visiere che recano scritti i nomi degli operatori sanitari. "Una paziente - racconta la caposala Sara Lenardoni - mi ha fatto capire che qualsiasi parola che ognuno di noi rivolge loro rappresenta un tesoro prezioso per chi sta combattendo contro il virus. Ricordo i primi due malati arrivati qui: lo sguardo impaurito e tanti interrogativi sul perché si trovavano in quella situazione".
I contatti fra i degenti ricoverati nel reparto Covid e le famiglie sono assicurati da un tablet per le videochiamate. Fra pazienti e operatori sanitari, invece, la comunicazione passa attraverso gli occhi: "Possiamo fare capire loro che stiamo sorridendo semplicemente con lo sguardo perché sotto le protezioni tutto è nascosto e i sensi sono attutiti - prosegue Lenardoni - Molti dei pazienti ci chiedono di mostrarci senza mascherine e senza protezioni quando usciamo dal lavoro: loro si affacciano alla finestra e così noi li salutiamo con il nostro vero volto". Quelle stesse finestre dalle quali i pazienti in riabilitazione post Covid, dopo la prima ondata, si affacciavano alla ricerca di aria. E così adesso ognuno di noi può donare un abbraccio fatto di parole, un segno capace di superare i limiti dell’isolamento per un Natale di di solidarietà. Senza confini. Mandateci i vostri messaggi.