
Rapido 904, la strage di Natale. A teatro per ricordare le vittime
Uno squarcio nella sera del 23 dicembre 1984 tagliò in due la Valbisenzio. La gente ricorda ancora quella notte di soccorsi, di fumo e di sangue: la strage di Natale con 16 morti e 267 feriti.
Sabato alle 21, andrà in scena all’ex fabbrica Meucci di Vernio lo spettacolo "904. Sogni spezzati", per non dimenticare la tragedia del Rapido 904, a cura della compagnia teatrale TexTu, che ha sede a Bologna.
A raccontare il progetto è Elena Bovina, presidente della compagnia TexTu: "A 40 anni di distanza, è una strage dimenticata. Lo spettacolo nasce da un percorso di teatro e legalità realizzato con gli allievi delle quarte superiori dell’istituto Caduti della Direttissima – che si trova a Castiglione dei Pepoli e che prende il nome dagli operai deceduti durante la costruzione della ferrovia – insieme a giovani teatranti bolognesi. Lo scopo del progetto – aggiunge – è stato quello di offrire ai ragazzi un laboratorio artistico e ricreativo in cui sperimentare le proprie potenzialità espressive, comunicative e relazionali ed entrare in altre storie e in altri personaggi, cambiando il loro punto di vista e facendo esperienza di ciò che vedono come lontano, per comprendere l’importanza del rispetto delle leggi, diventare cittadini attivi e, attraverso lo spettacolo finale, dare voce a chi voce non ce l’ha. Infatti il testo teatrale dello spettacolo è tratto dalla loro scrittura creativa che è diventata fare memoria". Lo stesso spettacolo è stato rappresentato lo scorso dicembre per il 39esimo anniversario dell’esplosione a San Benedetto Val di Sambro.
Qualcuno degli allievi ha scritto un diario da passeggero del Rapido 904 in partenza per le ferie natalizie pieno di sogni e aspettative, qualcun altro ha interpretato i responsabili dell’attentato, spinti ad agire dal rancore, dal terrore o dalla smania di potere. Il copione finale è una sintesi di elaborati dei ragazzi, testimonianze dei superstiti e fatti realmente accaduti in un intreccio di realtà documentata e immaginazione. In scena ci sono 19 giovani attori, professionisti e non.
Era il 23 Dicembre 1984, antivigilia di Natale. Il Rapido 904 era partito da Napoli alle 12.55, direzione Milano, stipato di viaggiatori intenti a raggiungere i propri cari per trascorrere le festività. Andava a tutta velocità percorrendo la Grande Galleria dell’Appennino, il traforo lungo 18 chilometri che collega la Toscana con l’Emilia Romagna nel comune di Vernio.
Di lì a poco avrebbe dovuto fare tappa a Bologna prima di ripartire per il capoluogo lombardo. Non ci arrivò mai. Alle 19.08 un ordigno piazzato in una delle carrozze centrali del treno ne fermò per sempre la corsa, facendolo saltare in aria circa a metà della galleria, vicino alla stazione di San Benedetto Val di Sambro (Bologna). L’esplosione spezzò a metà il convoglio alzandolo dai binari, dilaniando cose e persone. I soccorsi ebbero difficoltà ad arrivare, poiché la tratta era isolata e il fumo bloccava l’accesso, vi riuscirono dopo due ore. La bomba, come fu dopo appurato, era stata posta nel vagone numero 9, probabilmente durante una sosta del rapido alla stazione fiorentina di Santa Maria Novella, ed era stata attivata a distanza.
Di chi furono le responsabilità? Sono ancora tanti i misteri irrisolti dietro questa tragedia che colpì tutta Italia. Tra inchieste insabbiate e testimoni omertosi, gli unici dati certi sono che quest’anno, a dicembre, ricorrono i 40 anni e che i veri colpevoli non sono ancora stati trovati. E forse non lo saranno mai.
Elena Duranti