Francesco Nuti e Prato: il suo cinema, la sua città che lo ha visto crescere e trionfare. Un legame forte che è iniziato già con il debutto ufficiale sul grande schermo nel 1981 con "Ad Ovest di Paperino", regia di Alessandro Benvenuti. A dire il vero la nostra città non si vede per niente, ma nel titolo
si fa riferimento alla frazione scelta, come ha detto a più riprese lo stesso Benvenuti, per quel tocco surreale, un po’ naif che evocava persino il mondo dei cartoni animati. Per il suo debutto come attore protagonista in "Madonna che silenzio c’è stasera", però,
tutta la città diventa un palcoscenico. Il regista Maurizio Ponzi che veniva
dal cinema intellettuale (fu assistente di Pasolini) fu costretto ad una vera full immersion. Nessuna cinepresa aveva ripreso i vicoli del centro storico, inseguendo un giovane Nuti che girellava senza mèta. Buona parte del film fu girato alla fabbrica Campolmi, oggi biblioteca Lazzerini. Non è un caso che in occasione dei quarant’anni dall’uscita del film, lo scorso anno la Lazzerini abbia allestito una mostra fotografica dedicata a quel grande successo entrato da subito nel cuore dei pratesi, con proiezione al Castello dell’Imperatore alla presenza di buona parte del cast. Non solo la Campolmi ma anche la piazzetta di San Niccolò, piazza Duomo, piazza San Francesco, la stazione centrale, il Cicognini con il suo teatro, perfetto per il concorso canoro "Dilettanti alla ribalta". Con l’aggiunta di alcune sequenze girate nell’immediata periferia. "Madonna che silenzio c’è stasera" può essere considerato una "guida" della città che fu negli anni Ottanta. Poi Nuti venne travolto da
un successo dietro l’altro, film ambientati in Marocco, Roma, Genova, Milano, Val d’Aosta. Ma per il suo rilancio dopo "Occhiopinocchio", Francesco torna nella sua Prato, nelle sue zone di Narnali e di nuovo al Cicognini. A fare da grande palcoscenico stavolta è il Castello dell’Imperatore in tutta la sua bellezza. Con la presenza magnetica di una splendida Sabrina Ferilli.
F.B.