MONICA BIANCONI
Cronaca

In quattro mesi 22 furti con scasso. Il parroco di Viaccia blinda la chiesa

Don Angelo: "Ho messo le inferriate ad ogni finestra, non basta"

Don Angelo accanto a una delle finestre che ha dovuto blindare

Prato, 15 marzo 2016 -  VENTIDUE furti in circa quattro mesi. E’ il triste record toccato alla parrocchia della Santissima Trinità a Viaccia che, dai primi di novembre ad oggi, è diventata il bersaglio preferito di un gruppo di malintenzionati che agisce per lo più durante il weekend. L’ultimo furto in ordine di tempo risale alla notte fra domenica e lunedì scorsi. I ladri hanno provato a forzare una porta laterale d’ingresso della chiesa senza però riuscire ad entrare. Allora, scassinando le porte, sono entrati nelle stanze adiacenti che vengono utilizzate per il catechismo e le attività del gruppo Caritas. Una volta dentro i locali i malviventi non hanno trovato niente da rubare. Come sempre, dunque, magro il bottino, ma tanti i danni che al parroco, don Angelo Rancati, sono costati molto cari.

«ORMAI – spiega don Angelo – quando arrivo in chiesa mi domando quale porta o quale finestra avranno sfondato i ladri. Prima dello scorso novembre non era mai successo niente, anzi, d’estate lasciavo anche le finestre semi aperte per far entrare un po’ d’aria. Durante il primo furto - racconta il sacerdote – i ladri sono entrati nel mio studio spaccando una finestra, hanno messo a soqquadro l’ufficio e, alla fine, hanno portato via solo pochi euro dalla cassetta delle offerte. Non hanno toccato nemmeno i calici, o gli oggetti sacri forse perché è difficile rivenderli». In seguito, oltre ad altri furti in chiesa, i malviventi hanno danneggiato le porte delle aule per il catechismo, quella della Caritas e quella della sala riunioni. «Penso che non lo facciano per fame – precisa don Angelo - perché i generi alimentari e i vestiti non li hanno mai toccati. Non penso neppure che siano stranieri perché una volta ho visto un uomo italiano sfondare un vetro: purtroppo non sono riuscito a fermarlo».

OGGI la chiesa di Viaccia sembra più un carcere che un luogo di culto, dal momento che il parroco è stato costretto, a sue spese, a installare delle inferriate fisse ad ogni finestra. «Calcolando che per sistemare una finestra occorrono circa 500 euro – spiega don Angelo –, penso che da novembre scorso ad oggi ho anticipato diverse migliaia di euro. Le riparazioni semplici, per risparmiare, le ho fatte da solo, ma per la maggior parte dei lavori ci vogliono dei professionisti. Il problema è che non siamo una parrocchia ricca, dobbiamo ancora finire di pagare circa 50 mila euro del mutuo acceso per realizzare la nuova chiesa, quindi è difficile sostenere tutte le spese». Visto che le inferriate non bastano a scoraggiare i ladri, il parroco sta pensando ad altri tipi di interventi. «Abbiamo anche un metronotte – aggiunge – ma evidentemente i ladri conoscono bene gli orari dei passaggi. A questo puntocredo che installerò un sistema di videosorveglianza. Spero comunque che questi soggetti ormai abbiano capito che non c’è niente da rubare».

SOTTO accusa il cantiere abbandonato dell’ex lanificio Rosalinda all’interno del quale, da tempo, molti residenti hanno notato uno strano via vai. «I ladri – conclude don Angelo - non hanno risparmiato neppure la scuola materna Gianni Rodari, il campetto di calcio e molte abitazioni di privati. Si dice che il cantiere sia frequentato da brutti soggetti che ci stazionano anche di notte: è probabile che gli autori di tutti questi furti siano proprio loro».